Cervelli italiani in fuga? A quanto pare ce n’è uno (fuggito ormai da un po’) appartenente a una persona divenuta famosa soprattutto per il proprio corpo e per la propria voce (oltre che, successivamente, per le proprie frequentazioni): Carla Bruni, esponente di spicco del made in Italy oltralpe.
In un’epoca in cui sarebbe molto più comodo tacere, “Carlà” ha attaccato il politicamente corretto e la cancel culture, affermando che – con il loro impulso a soffocare il pensiero controcorrente (o anche solo creativo) e l'umorismo – rappresentano un pericolo per la democrazia.
In un post su Instagram la moglie dell’ex presidente francese Nicolas Sarkozy ha argomentato che i comici francesi più influenti degli anni '80, Michel Colucci (conosciuto come Coluche) e Pierre Desproges, sarebbero stati intimiditi e ridotti al silenzio se avessero lavorato oggi.
Il post della modella-cantante ha la forma di una lettera a Coluche e Desproges che inizia con «Caro Michel, caro Pierre, da quando siete scomparsi, il mondo ha preso una brutta piega. A poco a poco e senza preavviso, i benpensanti e la censura hanno preso il controllo. Ossessionate dalla loro immagine di sostenitori della moralità, un intero carico di persone senza cultura, senza esperienza e senza coraggio stanno cercando di imporci le loro idee ottuse. Le loro idee sterili, uniformi e puerili cercano di invadere l'umanità».
Bruni continua così: «Se abbiamo la sfortuna di non pensare come loro, si precipitano contro di noi con tutta la loro energia dittatoriale per cercare di farci tacere. L'umorismo sta scomparendo silenziosamente come risultato dei loro discorsi moralistici, la libertà è in agonia, la creazione è senza vita e la democrazia è in grande pericolo. Insomma, non è bello scherzare nel 2021 ed è certo che [rivolto ai due comici] oggi vi avrebbero fatto la pelle».
La Francia ha una lunga tradizione di umorismo oscuro e provocatorio che è stata riassunta da Desproges, che una volta disse: «Possiamo ridere di tutto ma non necessariamente con tutti». Il comico, morto nel 1988 all'età di 48 anni, aggiunse: «È meglio ridere di Auschwitz con un ebreo che giocare a Scarabeo con Klaus Barbie [il nazista noto come il macellaio di Lione]».
Secondo Carla Bruni (e non solo secondo lei), tuttavia, l’affermarsi sempre più diffuso del tipo di politicamente corretto che fa inquietante mostra di sé negli Stati Uniti e nel Regno Unito implicherebbe che di questi tempi Desproges sarebbe cacciato dal palco, così come Coluche, probabilmente il più celebre dei comici francesi del XX secolo, morto nel 1986 all'età di 41 anni. È più che plausibile che molte delle battute più famose di Coluche («la Francia è l'unico paese arabo non in guerra», aveva detto una volta) ora sarebbero censurate.
Per l’ex first lady francese, però, le battute di Coluche e Desproges avevano «il profumo benedetto della libertà che ci autorizzava a ridere di tutto, assolutamente di tutto». Un profumo che purtroppo è sempre più lontano dalle nostre narici.