Si scrive “choice overload” e si pronuncia “paura di scegliere”. E si traduce così: più vasta è la gamma di opzioni, più alta è la probabilità che il nostro cervello non sia in grado di prendere alcuna decisione. E cosa succede poi? Che ci si paralizza, si sceglie di non scegliere e si agisce per inerzia, rimanendo nella comfort zone e azzerando il rischio, davanti alla terrificante eventualità di fare la scelta sbagliata. Ci capita tutti i giorni, al supermercato, in gelateria, in bliblioteca. E ora che stiamo più tempo in casa, il dramma della scelta affligge soprattutto l’universo digitale. Quante ore del nostro prezioso tempo impieghiamo davanti a uno schermo, prima di scegliere che hamburger ordinare, quale serie tv o quale porno guardare? E soprattutto, in quei momenti di totale indecisione, quanto vorremmo che fosse qualcun altro a scegliere per noi? Ebbene, il mese prossimo gli utenti francesi di Netflix potranno ovviare a questo problema, delegando la scelta direttamente alla piattaforma.
Il colosso dello streaming fa un’inversione di rotta, e si dà alla TV tradizionale aprendo il canale gratuito “Netflix Direct”, disponibile a tutti gli utenti transalpini a partire da dicembre. Nove milioni di utenti, entro la fine del 2020, saranno sottoposti a questo nuovo canale generalista e sceglieranno di non scegliere, un po’ come Mark Renton con l’eroina. In realtà, questa manovra azzardata non è altro che una strategia di marketing ben posizionata. La Francia è il paese più tradizionalista in ambito televisivo e presenta una larga fetta di spettatori che appartengono alla fascia di età medio/alta, a cui (ancora) piace godere di una programmazione prestabilita. Aggiungiamoci il fatto che il mercato francese è un punto di riferimento fondamentale per Netflix, ed è proprio lì che vengono prodotti la maggior parte dei contenuti originali. Nella funzione Direct non ci sarà alcun algoritmo personalizzato, e nemmeno la possibilità di cambiare, riavvolgere o mettere in pausa: il canale sarà del tutto lineare e proporrà i contenuti più popolari senza basarsi sulle preferenze dei singoli. Si comporterà quindi come un emittente tradizionale, cercando di accaparrarsi e coinvolgere anche le fasce demografiche più anziane.
Arriverà anche in Italia? Può essere, staremo a vedere la reazione dei francesi. Ma nel frattempo non possiamo fare a meno di pensare che questa metamorfosi potrebbe colpire anche altre piattaforme online, tra cui i siti porno, che in questo momento stanno godendo di un discreto successo. D’altronde Pornhub è il sito porno gratuito più popolare al mondo, con un ventaglio di scelte a dir poco variegato, ai limiti del prolisso. Il problema principale è che se non sai cosa guardare, la piattaforma non dà un minimo di supporto, o senza usare mezzi termini, non ti porge l’altra… mano. In quei momenti siamo tutti vittime dell’indecisione, scorrendo infinitamente tra le categorie, dal giovane al maturo, passando per il curvy, le maggiorate di sopra e le maggiorate di sotto, zie, matrigne e patrigni, il benamato idraulico e perfino i nonni. Per scovare poi, chissà cosa. Il punto è che la nostra mentalità è ormai improntata così, next is best, e ci prolunghiamo in mille ricerche contorte per poi accontentarci del solito contenuto con la solita step-sister. In questo modo ci priviamo involontariamente di qualsiasi nuova esperienza, partendo prevenuti di fronte ad ogni possibilità che si discosta dal nostro assetto mentale predefinito. È la mentalità seriale da Tinder, la ricerca ossessiva di un’idea e la paura costante di non esserci soddisfatti abbastanza, che ci spinge a scrollare all’infinito privandoci della cosa più preziosa che abbiamo: il tempo. E nel frattempo, il desiderio cala sempre di più.
Durante lo scorso lockdown la sezione Premium del sito, che solitamente riservava agli abbonati i contenuti più esclusivi, ha offerto libero accesso a tutti. Una proposta solidale, ma che ha addirittura causato il crollo della connettività per il troppo traffico online. E se ora, la nuova iniziativa fosse quella di creare un canale live streaming, con video che si susseguono 24 ore su 24? Ovviamente si tratterebbe di inserire in sequenza contenuti migliori e più cliccati, per garantire il gradimento generale. Una specie di Paperissima del porno. Sarebbe una certezza per molti, per tutti quelli utenti pigri che vogliono solo raggiungere il lieto fine, senza perdersi negli antri oscuri e labirintici delle categorie. Quindi facciamo appello a Pornhub e nel caso ci ascoltasse, avremmo anche il titolo adatto per la sezione direct: “chi si accontenta, gode”.
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