Il “caso Genovese” diventa un libro a firma di Gabriele Parpiglia. L’imprenditore, innovatore nel mondo delle Start-Up è oggi in carcere perché accusato di stupro, sequestro di persona, violenza aggravata, cessione di droga alias spaccio, disturbo delle quiete pubblica e in “Da Terrazza Sentimento a Finestra Isolamento” è ricostruita la vita di Genovese prima dell’arresto partendo da chi era Alberto studente dell’Università Bocconi e vengono raccontati i suoi successi imprenditoriali che lo hanno fatto diventare “Big Fish” (suo film preferito, ndr) ovvero milionario. Poi i soldi lo hanno trasformato, fisicamente e psicologicamente, e la sua vita è passata dalle riunioni in giacca e cravatta, agli “Animal Party” di “Terrazza Sentimento”.
L’autore ha svelato chi sono le donne della sua vita: Jessica, Sarah (fidanzata, indagata, ndr) e I. È entrato nelle sue “Dark Room” sparse per il mondo, Milano, Ibiza, Mykonos, dove si alternavano orge e violenze sessuali tra sex toys e fiumi di cocaina. Gabriele Parpiglia, giornalista, scrittore e conduttore tv, in questo racconto dettagliato ha circoscritto tutti i nomi di chi gli è stato accanto con ruoli e dinamiche: famiglia, amici e amanti. Ha scoperto che aveva un sogno americano: aprire Terrazza Sentimento al Burning Man. E che poco prima dell’arresto, voleva fuggire a Zanzibar; ma c’era anche una pista che lo spingeva verso Tulum, in Messico.
Parpiglia ha letto gran parte delle chat (anche quelle della vittima, recentissime) e quelle con i suoi “cuccioli”, (cosi chiamava gli amici più intimi). E si è chiesto: perché il Re è caduto? Perché Genovese è passato da imprenditore di successo a predatore sessuale? Lo abbiamo intervistato, per saperne di più sul libro che esce il 30 dicembre e che, oltre ad aspetti interessanti e inquietanti della vicenda, non mancherà di far discutere.
Hai seguito questo caso a fondo, ma sei riuscito a fati un’idea precisa sul profilo di Alberto Genovese?
Alla luce di quanto emerso, nonostante le indagini non siano chiuse e quindi non si abbia conferma di tutti i capi di accusa, credo che l’inchiesta si allargherà di molto rispetto alla sua sola figura. Su di lui, ho capito certamente che non è bipolare. È sempre lo stesso Genovese, dai tempi dell’università a oggi. Prima usava la sua incredibile fantasia e intelligenza nel lavoro, affiancandole a grandi scatti d’ira quando le cose non andavano secondo le sue aspettative. Una testimonianza che mi ha colpito è quella che racconta di quando, preso dalla collera, ha scagliato giù dal balcone un televisore. Un gesto eloquente di chi è particolarmente irascibile. Il Genovese successivo è passato dalle riunioni in giacca e cravatta in cui ha sempre messo la garra, come dicono gli argentini nel calcio, cioè la cattiveria giusta per emergere, agli stessi atteggiamenti durante gli “Animal party”. Anche in queste attività, apparentemente ludiche, lui ci è entrato con la medesima rabbia, purtroppo declinata alla fine in violenza e sopraffazione.
In questi mesi, anche l’atteggiamento della vittima, la giovane 18enne, è apparso via via sempre più ondivago. In particolare, sul cambio di avvocati dopo alcuni incontri milanesi. Filippo Facci su Libero, ha realizzato una lunga ricostruzione ed è arrivato questa conclusione: “… lo sanno che il denaro muove tutto. E sanno che, forse, andrà così anche questa volta”.
Per me assolutamente no! Sostenere che Genovese tutto sommato se la caverà o avrà una riduzione di pena è una grandissima cavolata. Facci evidentemente ha letto le carte, ma non conosce tutto il contesto. Non ci saranno soldi che tengono, perché per lui arriverà una condanna tosta. Ma più degli avvocati, nel mio libro spiego chi è secondo me la figura chiave di tutta la vicenda.
Puoi anticiparcela?
È Sarah Borruso. Dopo tutte le testimonianze, le carte, i video che ho analizzato, mi sono chiesto: ma era davvero lei la fidanzata o aveva un altro ruolo? Io dico che non la era, mentre invece la valuto più come parte del “big crime”. In alcuni documenti che ho visionato, ho potuto constatare che di una fidanzata Genovese non poteva parlarne in quel modo. Non dimentichiamo che a settembre l’imprenditore ha fatto un weekend a Mykonos in aereo privato con un’altra ragazza, una modella pugliese, insieme a Daniele Leali e alla sua compagna. Fra loro non c’era Sarah. Quindi, è lei la fidanzata o invece subentra solo in alcune circostanze? Non a caso, quando è stata sentita dagli inquirenti, l’hanno definita “ex fidanzata”. È confermato anche che la ragazza pugliese abbia rivisto Genovese poco prima della data della violenza, quindi nel libro cerco di approfondire questo aspetto che mi appare centrale.
Nel tuo libro segnali anche i sogni folli di Genovese, che voleva estendere Terrazza Sentimento all’estero.
E non solo, racconto progetti faraonici che fanno comprendere fino a che punto si era spinto. Per esempio, era pronto a spendere una cifra folle per avere uno spazio tutto suo al Burning Man, il festival che si tiene ogni anno in Nevada negli Stati Uniti. Lì si era messo in testa di installare persino un ufficio con dei medici dedicati solo a effettuare tamponi per i suoi invitati. E ancora, descrivo come fosse in trattativa per acquistare la casa al terzo piano nel palazzo milanese dove già abitava, per costruirci all’interno Sentimentolandia, una sorta di ulteriore “dark room”.
In tutta la questione, l’unico che sta parlando è Daniele Leali. Come mai?
Non è una figura così importante come è stata rappresentata dalla stampa. Lui ha commesso l’errore di metterci la faccia, ma entra in un secondo momento nella vita di Genovese. Perché l’imprenditore non ha compiuto solo quel gesto e basta, visto che erano tre-quattro anni che faceva feste di quel tipo. Nel “cerchio magico” Leali non era quello che ha iniziato Genovese alla vita che poi lo ha rovinato. Nel libro faccio nomi e cognomi, ma loro hanno scelto la via del silenzio. Certo, Leali se ha commesso dei reati pagherà, ma non per accuse gravi come stupro o violenza.
Si è chiusa la terza stagione del tuo programma, Seconda vita, ma se dovessi decidere un solo personaggio di questa brutta storia da raccontare il prossimo anno, quale sceglieresti?
Intanto sono felicissimo per come è andata anche questa stagione, abbiamo raggiunto buoni numeri su Real Time. Tornerà il prossimo anno, sto mettendo in cantiere le nuove storie e se dovessi scegliere una “seconda vita” da questa vicenda non punterei su Genovese, ma su Sarah Borruso, la sua partner in crime. Se crolla lei, crolla il castello. È centrale in questa indagine. Genovese ha ottimi avvocati, i soldi per pagarli, ha scelto la tattica esemplare di non parlare. Ma è lei che bisogna capire quanto reggerà. E credo che fra i due, la personalità più complessa che emergerà da questa triste vicenda sarà la sua.
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