Si chiama Francesca Rizzi, bionda ossigenata, 26 anni di Pozzo D’Adda, un paesino dell’hinterland del milanese. Nel 2019 ha vinto il concorso “Miss Hitler”, indetto sul social network VK (VKontakte), ed è stata definita “l’ariana più bella del mondo”.
La giovane è indagata insieme ad altri nostalgici del nazismo nell’ambito dell’inchiesta ‘Ombre Nere’, sulla schiena si è fatta tatuare l’aquila del Reich e una svastica, e secondo gli investigatori, è un punto di riferimento per i neonazisti lombardi e non solo, tanto che in agosto ha rappresentato l’Italia alla conferenza di ultranazionalisti di Lisbona. In Portogallo come esponente del movimento “Autonomia nazionalista”, ha concluso il suo intervento con un messaggio inequivocabile: “Per i nostri figli, e per la salvaguardia della razza ariana, organizziamoci contro la tirannia ebraica. Sieg Heil!”. Poi ha levato al cielo il braccio destro, sul quale campeggia il tatuaggio “Dux”.
Secondo gli inquirenti, lei e un’altra ventina di “camerati” indagati per il reato di associazione eversiva e istigazione a delinquere, stavano tentando di mettere in piedi un’organizzazione neonazista. Miss Hitler era attiva sul social VK con l’account (ora cancellato) Fra-Fra-Fra-Fra-Fra-Fra e postava frasi contro Liliana Segre e Laura Boldrini (“Eccole le due ebree bastarde”), oltre a deliri antisemiti tipo: “Questi subumani devono sparire dalla faccia della terra. Con i forni ci vorrebbe troppo tempo”. Argomentava anche che Matteo Salvini “non si può paragonare al Duce”.