Quando si parla di colloqui di lavoro, di solito l'interesse è interamente concentrato sulle domande che potrebbero essere poste al candidato. Ma la CNBC, grazie all'aiuto di numerosi esperti di risorse umane, ha posto l'attenzione sulle 5 domande che i candidati dovrebbero porre durante i colloqui di lavoro per mostrare la loro lucidità e guadagnare molti punti in ottica assunzione.
La testata statunitense nota infatti come molte persone tendano a dimenticare che i colloqui di lavoro rappresentano una strada a doppio senso che, se percorsa nella maniera migliore, può trasformarsi in una conversazione coinvolgente tra candidato e intervistatore, e dire molto dell'elasticità mentale e della brillantezza di chi è alla ricerca di un nuovo impiego.
Una volta superato il primo scoglio del curriculum vitae, ecco quindi quali sono le 5 domande che - in particolare secondo il Career Management Center della Kellogg School of Management - i candidati dovrebbero porre più spesso durante i colloqui di lavoro, non solo per impressionare ma anche per acquisire più certezze personali e più conoscenze sulla posizione per la quale ci si sta proponendo.
1. Quali sono le maggiori sfide che dovrò affrontare nei primi 90 giorni e come verrà misurato il mio successo?
Se stai facendo un colloquio per una posizione di alto livello, questa è una domanda che dovresti fare. 90 giorni rappresentano il tipico periodo di prova in cui un'azienda determina se assumerti è stata la decisione giusta, ed è più che lecito chiedere cosa ci si aspetta da te in termini di risultati concreti.
2. C'è qualcosa nel mio passato lavorativo che la fa esitare a considerarmi un candidato valido?
Chi si occupa di risorse umane adora domande del genere poste dai candidati, perché mostrano uno spiccato "senso di autocoscienza".
La risposta che otterrai potrebbe essere difficile da digerire, ma è meglio saperlo subito e, in un certo senso, prendere il controllo della situazione e non viceversa.
3. Come si confronta il mio background con quello degli altri candidati che sta incontrando?
Non devi mai essere all'oscuro di come le tue abilità si confrontano con quelle della concorrenza.
Se chi tiene il colloquio menzionerà un'area in cui sembri più debole, puoi spiegare come la tua esperienza mostri invece quelle abilità.
4. So che la pandemia ha sconvolto molte aziende. Cosa è cambiato per voi e per te?
Questa è una domanda che introduce il cosiddetto "elemento umano", una cosa rara nei colloqui di lavoro. Stai chiedendo all'intervistatore di riflettere sulla sua esperienza personale, e un buon manager potrebbe darti una risposta onesta e autentica e mostrare empatia.
5. Cosa hai visto fare all'azienda per promuovere la diversità, l'equità e l'inclusione?
Alcune persone esitano a fare domande simili perché non vogliono dare l'impressione di mettere in difficoltà il datore di lavoro. Ma è necessario farlo in un periodo simile e rientra nei diretti interessi di ogni candidato, oltre a mostrare un grado di consapevolezza e un'elasticità mentale da apprezzare in qualsiasi ambito.