Lapo Elkann è una persona che ha ammesso di usi e abusi di varia natura, che ancora oggi sta combattendo contro i suoi demoni (e con un passato non facile) che ha più volte reso pubblico, eppure da qualche tempo sembra aver trovato una stabilità. La nuova fidanzata ha sicuramente influito, ma non è solo l’amore ad averlo aiutato. Lo conferma oggi il professore Luigi Gallimberti, al quale il quotidiano Il Giornale ha dedicato oggi un lungo speciale dove viene spiegata la terapia alla quale si è sottoposto anche l’imprenditore di casa Agnelli.
Partendo da un vecchio strumento contro la depressione, ne ha fatto un’arma contro le dipendenze. Senza dimenticare l’infanzia alla quale è stato abituato un soggetto problematico che, secondo il medico, è in grado di dare effetti a volte devastante. «Posso vedere tutti questi cervelli che vanno al macero, con la fatica che faccio a tirarli fuori?» è lo sfogo di Galimberti, che poi ha illustrato la sua terapia che si basa sulla deprivazione di sotto e sulla mancanza di educazione all’attesa.
«Se un bambino lo accontenti sempre e lo fai dormire poco, stai tranquillo che arriverà in adolescenza con la sua dopamina sotto soglia, e di conseguenza “disforico“, sempre insoddisfatto, mai contento fino a quando non scoprirà che certe sostanze (alcol, energy drink ecc.) o certi comportamenti (videogiochi, giochi online...) lo faranno sentire “meglio”» ha premesso, e pare la descrizione che lo stesso Lapo ha fatto di sé in passato.
Per riassumere in forma divulgativa le sue tecniche di cusa ha anche realizzato un libro, che si intitola «La buona nanna». Si basa sostanzialmente sullo studio (del 2015) pubblicato su European Journal of Pediatric, realizzato su oltre 1000 ragazzi di 11-14 anni, dimostrava che circa il 16% aveva una dipendenza da smatphone, e questa era correlata a meno di 8 ore di sonno. Non solo, perché a questo si aggiunge un particolare esperimento denominato “del marshmallow” realizzato su circa 400 bambini. Sostanzialmente, in una stanza viene lasciato solo un bambino con il dolcetto e una sola raccomandazione: poterlo mangiare subito, oppure aspettare 15 minuti e averne a disposizione due. In questo modo è stato riscontrato che i bambini in grado di aspettare, diventati poi adulti, avevano avuto una vita maggiormente realizzata: «10 marshmallow mangiati subito tutti insieme, non danno lo stesso piacere di due mangiati dopo un quarto d’ora di attesa».
Galimberti ha poi illustrato la sua teoria sull’importanza del sonno, in particolare per il nostro cervello: «Il cervello ha moltissimi “canali” pari per lunghezza alle fognature della città di New York, canali molto sottili che si “aprono” solo di notte quando il cervello è a riposo, permettendogli di eliminare le scorie. Perché la pulizia sia completa e al mattino ci si svegli freschi e pieni di voglia di iniziare bene la giornata quei “canali“ devono rimanere aperti per un numero sufficiente di ore di sonno». E ha portato un esempio lampante: «Il bambino che usa smartphone e videogiochi per molte ore, sottraendole alla lettura, allo studio o ai giochi all’aperto, trasmetterà che quelle sono informazioni “forti“ da “premiare” con sinapsi forti. E per questo rischiano di venire conservate informazioni inutili, come quelle da uso eccessivo di smartphone e videogames. Questo avviene perché il cervello funziona secondo il principio “o una cosa la usi o la perdi“».
Il passo successivo sono gli eccessi, visto che compensano (falsamente) le mancanze: «Ma ecco pronto il rimedio tanto falso quanto efficace, rappresentato dal ricorso a stimoli eccitanti sempre più forti: da un uso incontrollato dell’Iphone, all’energy drink, all’alcol per arrivare alle droghe. Tutti strumenti in grado di rialzare la dopamina, il cui livello basale è andato abbassandosi proprio per il poco sonno e la scarsa capacità di aspettare».