È appena iniziata la 39esima edizione del Maurizio Costanzo Show e già fioccano le prime polemiche. Questa volta Giorgia Meloni, ospite nello storico talk condotto da Maurizio Costanzo, ha fatto parlare di sé indirettamente. In particolare, alcuni telespettatori non hanno apprezzato lo sketch comico inscenato dall’attrice Gabriella Germani che, impersonando la giornalista Lilli Gruber, ha posto alla leader di Fratelli d’Italia una serie di battute dal contenuto marcatamente razzista nei confronti dell’etnia rom.
“È vero che se dovesse fare lei un piano vaccinale procederebbe per categorie: prima gli italiani e ai rom il bacetto sulla bua?”. Facendo satira sui problemi della Capitale, Germani ha poi chiesto a Meloni: “Ci sono le buche, ci sono i rom: io le buche le riempivo con i rom e risolvevo due problemi con una botta sola?”. Come se non bastasse la doppia menzione dei rom, ha poi continuato: “A proposito della sua bambina, lei racconta sempre le favole di Cappuccetto Rom” per poi concludere con un: “È vero che lei ha dichiarato: mia figlia mi dà tante soddisfazioni: ha solo cinque anni e già mena gli zingari di otto?”. Lo sketch non ha risparmiato le risate alla leader di Fratelli d’Italia e l’ilarità del pubblico a teatro, incluso l’ex concorrente del Grande Fratello Vip, Tommaso Zorzi, che avrebbe dovuto mostrare una certa sensibilità in tema di discriminazioni, oltre che sulla legge Zan contro l’omofobia alla quale Meloni si oppone.
Nel frattempo, non l’ha presa bene Dijana Pavlovic, rappresentante di Kethane. Rom e Sinti per l’Italia, da anni in prima linea nella lotta alla discriminazione dell’etnia rom e sinti nel Paese.
Dijana, lo sketch andato in scena al Maurizio Costanzo Show può essere definito satira, secondo lei?
“Io ho molto rispetto per la satira, ma l’effetto che provoca quello che ho visto è consolidare gli stereotipi sui rom e diffondere le discriminazioni. In questo modo, si rende simpatico l’antiziganismo di Meloni, che è al contrario molto aggressivo”.
Cosa le ha dato più fastidio?
“Beh, le battute erano forti con Giorgia Meloni che sorrideva. In passato, ci sono state campagne di Fratelli d’Italia molto violente con i rom e questa cosa sminuisce l’aggressività con la quale quel partito affronta la questione. L’importante è sapere l’effetto che fanno queste cose”.
È stato uno sketch poco responsabile?
“Io credo che soprattutto in questo periodo, in cui nessuno sa quali conseguenze avrà la crisi economica e sociale che stiamo vivendo, gli artisti che si occupano di comunicazione dovrebbero essere responsabili rispetto alle scelte che fanno. Mediaset non avrebbe dovuto permettere che si arrivasse a questo livello: si dovrebbe fare una scelta civile”.
Tra gli ospiti c’era anche Tommaso Zorzi, che rideva dello sketch…
“Credo che chi sa cosa significa essere discriminati e calunniati pubblicamente o peggio essere esclusi dalla società, dovrebbe avere una sensibilità nel riconoscere all’istante quello che è il razzismo e almeno denunciarlo né acconsentire. A me dispiace se questo non è accaduto: noi non abbiamo avuto mai paura di prendere posizioni contro l’omofobia. Se poi c’è qualcuno che, al contrario, pensa che si tratti di due battaglie diverse, mi dispiace. La violenza che subiscono le comunità LGBTQ+ è la stessa, fanno parte della medesima matrice. Mi spiace non sia stato riconosciuto”.
Qual è l’aspetto più negativo di questa vicenda?
“Che si normalizza una cosa che non è normale. Non è normale il razzismo che esprime quel partito, non sono normali le espressioni di Meloni: “I nomadi devono nomadare”. Così facendo, si banalizza un fenomeno che è puro razzismo e lo si rende pure simpatico. È responsabilità di chi mette in scena questi spettacolini: se la televisione pensa all’audience e l’artista alla risata, finiamo in questo modo”.