Due ruote, una pista e un asparago in tempura. La nuova puntata di Chef on Track ha come protagonista Lorenzo Cogo, cuoco vicentino proprietario della Trattoria Dal Cogo di Thiene (VI) e enfant prodige della cucina italiana, che al Cremona Circuit si è messo in gioco tra pieghe, fritture e una birra piccante. Con un passato da stella Michelin (la più giovane d’Italia nel 2012), Cogo ha affrontato l’esperienza in pista con entusiasmo e tecnica, per poi passare ai fornelli con uno stile unico: diretto, creativo e senza troppi fronzoli.

Chef on Track è il format video di MOW che porta gli chef prima in circuito e poi in cucina, mettendo a confronto la guida sportiva e l’arte culinaria. Il progetto è realizzato in collaborazione con Nolan e MV Agusta, partner tecnici dell’iniziativa. Per Lorenzo, MV ha messo a disposizione due F3: la 800 standard e la 800 Anniversario, dotata di scarico Akrapovic, centralina dedicata e una raffinata aerodinamica in carbonio. Nolan ha fornito il suo casco top di gamma: l'X-804 RS full carbon.

Cogo, che in gioventù ha anche sfiorato un percorso da pilota, ha dimostrato subito di avere una dimestichezza con la pista, tutt'altro che comune tra i suoli colleghi. Ha ascoltato i consigli del nostro Stefano Gaeta, si è divertito tra i cordoli e ha apprezzato in particolare la protezione aerodinamica della versione celebrativa della F3. Da consumato professionista aveva anche chiesto di poter utilizzare un cambio rovesciato — quello usato dai piloti, che permette di salire di marcia spingendo in giù, cosa utile quando la moto è molto piegata. Una personalizzazione che, per motivi tecnici, non è stato possibile accontentare e che l'ha costretto a un lavoro extra, dal punto di vista della concentrazione, per evitare di scalare, proprio quando avrebbe voluto inserire un rapporto superiore: "continuavo a dirmi 'su, su, giù, giù', per evitare di sbagliare a cambiare", ci ha raccontato tra un turno e l'altro . “Siamo arrivati in fondo, in sesta, quasi a limitatore, che segnava 258 km/h: cioè ruzza sta roba qui eh”, il commento tecnico del nostro serissimo istruttore. E mentre Gaeta si è rilassato (“Per una volta non ho avuto paura”), lo chef vicentino ha stupito per fluidità, precisione e compostezza in sella.

Dopo la guida in moto, si è passati alla cucina. Il piatto del giorno? Un asparago selvatico in tempura, servito con una maionese al pistacchio e accompagnato da una birra artigianale creata dallo stesso Cogo, pensata apposta per i motociclisti: la "Ride Cock Chili Pepper". Ingredienti semplici ma curati: farina di riso, lievito, birra al posto dell’acqua e una frittura a regola d’arte. Il tutto guarnito da erbe raccolte a mano sotto la pioggia la sera prima e un tocco finale di guanciale croccante.
“Ho pensato a questo piatto perché fosse riproducibile a casa. Veloce, buono, ma anche inaspettato”, ha spiegato lo chef. La maionese, preparata senza uova ma con latte e olio, è risultata densa al punto giusto e profumata di pistacchio. “Non cucino per seguire una moda: mi piace che ogni cosa abbia senso, come in pista. E mi piace fare le cose buone”, ha raccontato mentre impiattava con la cura di chi non ha mai dimenticato la stella, ma non ne è ossessionato.

Durante la chiacchierata, Cogo ha riflettuto anche sul suo percorso: “Se mio padre avesse avuto la passione per le moto, magari oggi sarei un pilota. Ma mi ha trasmesso la cucina, e mi ha messo in mano il prezzemolo a tre anni. È grazie a lui se sono arrivato dove sono”. E alla domanda se la stella si cerca o arriva, ha risposto netto: “Si cerca. Devi volerla e lavorare per ottenerla. Ma tutto parte dalla felicità del cliente. Quella deve essere costante e altissima”.

Nel finale, tra un boccone e un brindisi, Lorenzo ha scherzato con Gaeta, ha ammesso di essersi divertito e ha promesso di pensare a un collega a cui passare il testimone per la prossima puntata. Ma una cosa è certa: ha cucinato da chef e guidato da pilota.
E ha pure portato il cappellino ufficiale della sua Trattoria Giandino. Un vero professionista.