Due ruote, una pista e un piatto di carbonara. La nuova puntata di Chef on Track è dedicata a Max Mariola, chef romano tra i più amati del web, che al Cremona Circuit affronta la sfida della pista con la solita goliardica spocchia, ma anche con un po’ di doveroso timore reverenziale. Il suo stile diretto e coinvolgente si riflette anche nel modo in cui vive questa esperienza: prima alla guida di una MV Agusta, poi ai fornelli, con grembiule e coltelli ben affilati che si è portato da casa. "Prendo energia da tre cose: lo sport, mio figlio e le persone che incontro ogni giorno al ristorante", racconta. E aggiunge: "Quando cucino, mi rilasso. Ma non cucino per me: lo faccio per gli altri. È il mio modo di dare qualcosa di buono".

Chef on Track è il format video di MOW che porta gli chef prima in pista e poi ai fornelli, mettendo a confronto due mondi solo apparentemente lontani: la guida sportiva in circuito e l’alta cucina. Ogni episodio inizia con un test tra i cordoli, sotto la guida di Stefano Gaeta, per poi concludersi davanti ai fuochi, con una ricetta che rappresenti l'identità dello chef protagonista. Il progetto è realizzato in collaborazione con Nolan e MV Agusta, partner tecnici dell’iniziativa. In questa puntata, Nolan ha messo a disposizione il suo top di gamma X-804 RS, un casco in fibra di carbonio sviluppato in galleria del vento, che Mariola ha indossato in pista. MV Agusta, invece, ha fornito due delle sue moto più ricercate: la F3 800 Ottantesimo Anniversario, una sportiva raffinata da 155 cavalli con livrea celebrativa, ali aerodinamiche e componenti in carbonio; e la Rush 1000, una hyper naked estrema con 208 cavalli, velocità massima oltre i 300 km/h, sospensioni semiattive e pacchetto full carbon.

Mariola, chef romano classe 1969, è ormai un volto super conosciuto, reso celebre da Gambero Rosso Channel. Con milioni di follower su Instagram, YouTube e TikTok, Mariola è famoso per i suoi video diretti, le sue ricette tradizionali e il tono scanzonato con cui porta la cucina italiana nelle case (e negli smartphone) di mezzo mondo.
Lui, che la moto l'ha sempre amata - "La mia prima era una Honda NSR grigia, poi sono passato ai Monster" - in pista ci mette piede per la prima volta. Ma con l'aiuto di Stefano Gaeta, Mariola trova il coraggio, prende confidenza e si gode il brivido: "È una cosa che ti toglie il fiato, meglio di una scazzottata!". E ancora: "Ogni volta che sali su una moto accesa, senti l'emozione. È la verità". Dopo aver tolto la tuta e indossato il grembiule, confessa: "È un sogno portare una moto così. Oggi sembrava fatta su misura per me". Anche se - e questo lo diciamo noi - l’inizio della giornata non è stato esattamente semplicissimo, con un Max che sulle prime ha preso un po’ sottogamba le indicazioni di Stefano, costringendolo a richiamarlo all’ordine.

Dopo i turni in sella alla F3, è tempo di carbonara. E Max non si risparmia: tira fuori coltelli, pentole, guanciale e pecorino e dichiara guerra al fornello. "Cucinare mi distende, mi aiuta a riflettere. Ma non cucino per me: cucino per gli altri, per dare qualcosa di piacevole. Anche se, in fondo, sono un egoista...". E sottolinea: "Quando cucino la carbonara, mi piace pensare che ogni piatto sia unico. Lei, la pasta, lo sente se la ami e la mia carbonara è elegante, non cafona e bilanciata, è un esercizio di rigore e semplicità”.

Gli ingredienti sono pochi e ben selezionati: guanciale tagliato a listarelle (rigorosamente a mano), pecorino romano grattugiato fine, un mix di uova pastorizzate, pepe nero e spaghetti. Niente panna, niente aglio, niente olio: "Il grasso deve venire dal guanciale, che va rosolato lentamente. Una parte croccante per la finitura, una parte più morbida per insaporire la pasta". Il mix d’uovo e pecorino viene montato a freddo fino a ottenere una crema vellutata, che poi va unita alla pasta fuori dal fuoco: "Lei lo sente se la ami– ripete – se spingi troppo, si spezza. Se sei dolce, viene perfetta". L’acqua di cottura fa da salvagente: "Serve per aggiustare la consistenza, come un airbag se sbagli temperatura".

"A settimana facciamo 110 kg di guanciale e vendiamo oltre 24.000 carbonare l'anno... Ma non ditelo troppo in giro che mi fanno i conti in tasca", scherza.
Un momento di sincerità tra una risata e l'altra: "Sette anni senza macchina, solo scooter. E a Milano mi manca il tempo, quello di Roma". Ma la passione per le due ruote è sempre viva: “Se rifarei questa esperienza? Subito, ma con la pista tutta per me. E con te che mi fai da tutor tutto il giorno”, dice a Stefano. E aggiunge: "Dico a tutti i motociclisti: la strada non è niente rispetto alla pista. Emozioni pazzesche, ma in sicurezza".
E a chi passerà il testimone? Max non lo rivela, ma lancia il guanto: "Serve qualcuno che abbia passione vera per la moto. E che, oltre alla carbonara, sappia fare anche altro".