Streamer, creatore di contenuti, ex - o quasi - youtuber, autore di fumetti, appassionato ed esperto di manga e animazione giapponese. Dario Moccia ha vinto gli Oscar di Twitch come Miglior Streamer del 2020, ha un seguito fortissimo e del futuro della piattaforma gli “importa una sega”, come piace dire a lui. Anche perché, se non fai ciò che ti piace, ciò che ti appassiona, il mondo delle streaming ti risucchia, ti devasta, ti annichilisce e “rischi di impazzire, di andare in burnout”.
Seguo Dario Moccia dai tempi di Pokemon Revolution, una serie comica amatoriale sul mondo dei Pokèmon nella quale Dario interpreta Ash, il protagonista del videogioco e dell’Anime di uno dei brand giapponesi più forti e potenti di sempre. È partito su YouTube per cazzeggiare e poi è finito a fare documentari divulgativi sul mondo della Nerd Cultura, tra manga, animazione, statuette e videogiochi, abbandonando, sempre di più, le vesti da intrattenitore con il sorriso sulle labbra e preferendo seguire l’obiettivo di Alberto Angela del mondo nerd, fino a che, quel ruolo, gli è andato sempre più stretto. Lo sfogo si chiama Twitch, la piattaforma che oggi è di proprietà di Amazon, un connubio perfetto, per Dario, tra la sua essenza irriverente e comica si è unita a quella più professionale e guascona.
Qual è la motivazione al cambio di piattaforma da Youtube a Twitch?
Sicuramente l’aspetto economico c’è, si guadagna di più, ma non è un discorso alla Paperon de Paperoni. Semplicemente il compenso di Twitch ti esorta a creare dei contenuti che ti rientrano a livello economico. Perché se uno vuol far diventare di questo hobby un lavoro, se vuole farlo su YouTube incontra lo scoglio della monetizzazione: ultimamente paga meglio, ma non come Twitch. Io su YouTube caricavo due video al giorno, due contenuti di 30 o 40 minuti dove mi impegnavo, mi documentavo, facevano 50 o 60 mila visite e io alla fine del mese avevo fatto 100 euro, massimo 150 euro. Mi son detto che non era più possibile andare avanti così e ho iniziato a streammare su Twitch. Anche se inizialmente il mio canale era nato per chiacchierare visto che mi si vedeva poco su YouTube. E ho iniziato così.
Come ti spieghi il funzionamento di Twitch? Nel senso, in un’epoca dove vogliamo tutto gratis e, nonostante il costo minimo degli abbonamenti, preferiamo crackare Netflix, Spotify, l'informazione dev’essere rigorosamente gratuita, tutto insomma, come fa a funzionare Twitch che basa tutto sulla sottoscrizione di abbonamenti in favore degli streamer?
Partiamo da una differenza: il mio canale, e non tutti sono così, è totalmente libero. L’utente deve solo seguire il canale, che è gratis, e può rivedere le live precedenti, commentare nella chat live, basta pigiare il cuoricino, come il like su Facebook. Ci sono canali che invece hanno delle restrizioni, puoi interagire con lo streamer attraverso la chat solo se sei abbonato al suo canale, cioè se lo sostieni economicamente. Quindi una persona che non vuole spendere soldi per uno streamer non può commentare e lì - in quel caso - va un po’ a morire l’interazione con il pubblico. Twitch è bello proprio per l’interazione in diretta. Ti confermo quello che dicevi: nonostante dia la possibilità a tutti di interagire con me (abbonati e non) io al momento ho 8.500 abbonati, che è una cifra allucinante. È una cosa nuova, bella che mi dà la possibilità di interagire con il pubblico che era ciò che mi mancava di più su YouTube.
Oggi che ruolo ha YouTube nella tua vita?
Non è più la mia priorità. Ho un video pronto, che appena ho tempo lo faccio, ma ho altri progetti in ballo. Ho preso uno studio da 100 metri quadri qua vicino, ho fatto un investimento. Ho detto ok, ripaghiamo l’impegno delle persone che hanno investito sul mio canale.
Tu sei un grande collezionista, prima di Pokémon e adesso di Magic. È un tipo di collezionismo speculativo o affettivo, cioè tra qualche tempo le rivenderai per guadagnarci o era un tuo sogno averle tutte?
Allora, intanto per fortuna Pokèmon ho finito la collazione. Ho preso tutto quello che mi mancava proprio prima che scoppiasse una bolla speculativa sulle carte pokèmon, per fortuna. Adesso, invece, ho iniziato con le Magic, anche questo è sempre stato un sogno, adesso posso farlo e lo faccio. Il mio è un tipo di collezionismo non legato al lucro. Era un sogno che avevo e la collezione la lascerò a chi verrà dopo di me, poi ci faranno quello che vogliono.
Qualche settimana fa ci sono stati gli Oscar di Twitch e hai vinto i premi più importanti: come ti sei sentito e che emozioni hai provato? Perché in live, ti ho seguito, e sembrava ti fossi trattenuto.
Ero sorpresissimo. Non mi aspettavo tutto questo clamore, non mi aspettavo questo affetto dalla community di Homyatol (un altro streamer che ha organizzato gli Oscar, ndr), forse perché mi sottovaluto, non lo so. Comunque, sì, sono stato molto contento, molto emozionato, ma sono molto freddo con i miei genitori e con i miei amici, sono una persona che mette un sacco di paletti e di scudi. È stata una bella cosa, una bella sorpresa anche per la mia community.
A proposito di community, hai vinto un premio legato alla tua chat. Ho notato che hai un gruppo di persone che ti seguono molto educate, molto gentili, sempre a composte, anche nel modo di cazzeggiare. Probabilmente riflettono i tuoi valori, che credo sia l’aspirazione più forte.
Sì, questa è la cosa più bella del mio canale. Sono d’accordo al 100%.
La pandemia ha favorito il mercato delle piattaforme streaming, dei videogiochi, di Pornhub, hai timore che quando tutto questo sia finito, il tuo lavoro abbia un contraccolpo negativo?
Spero che questa cosa del Covid finisca e non mi ne frega nulla degli sgonfiamenti possibili. Posso dire però che ho già avuto una riprova di un possibile calo dopo il primo lockdown. Quando ci fu un via libera su tutti i fronti quest’estate, con la gente che poteva fare quello che gli pareva dopo un lockdown totale, dopo un periodo di reclusione, il mio canale non ne ha risentito molto, anzi quasi per niente. Di sicuro dopo tutta questa crescita ci dovrà essere un calo o una stabilizzazione. Io farò sempre quello che voglio, come contenuti. Quello che succede, succede e io farò sempre quello che mi va, se no mi annoio.
Qual è la problematicità a cui va incontro uno streamer?
Diciamo che in questo mestiere il pericolo più grande è il burnout. Perché se vai in miniera il rischio più grosso è legato a problemi fisici, quando invece fai un lavoro tutto improntato sul pubblico, improntato sulla tua persona, tra l’altro in diretta per sei o sette ore, rischi proprio che ti scoppi il cervello. Io rischio di evitare questa roba con dei trick, cioè invece di fare sei ore di Just Chatting, che è il momento delle live più seguito, stacco. Dopo due ore precise, si gioca. Che è una roba molto più leggera, molto più tranquilla sia per me che per il pubblico. Un’altra cosa è organizzare un giorno di riposo. Ad esempio, io il sabato riposo. Ultimamente non sempre, ma tecnicamente il sabato dovrei riposare. Con queste due regole riesco a non ossessionarmi con le tendenze e ad evitare di ammalarti.
Hai intervistato diversi personaggi sul tuo canale, sia streamer che non, come Valerio Lundini, Rocco Tanica e Valentina Nappi.
Sì, con Valerio e Rocco mi sono dovuto scrivere le domande, cosa che non faccio mai. Però, Lundini è un personaggio della televisione, che non conoscevo direttamente ed ero molto intimorito, poi si è rivelato un personaggio alla mano. Con Rocco Tanica, invece, ho fatto le otto del mattino per scrivermi le domande e non avevo finito. Lui fa parte del mio gruppo preferito di sempre ed è una bella responsabilità, quindi, in questi casi scrivo, mi preparo. Con Valentina Nappi invece è stata la mia chat a volere che la intervistassi e quindi l’ho invitata. Si è parlato in maniera tranquilla, per me il sesso è un argomento come gli altri. Ero un po’ intimorito dal personaggio, ma poi è stata una bella chiacchierata. Valentina Nappi sensibilizza il pubblico, soprattutto quello femminile, a parlare di sesso e sono contento che molte donne dopo il suo intervento si sia sentita più libera nel parlarne.
Chi è il personaggio che vorresti intervistare?
Italiano, Guzzanti. Estero, Urasawa. Ma è impossibile. Ci vorrebbe un miracolo. Io ho avuto già contatti con lui ma ha sempre da fare quell’uomo lì, scrive e disegna, non si ferma mai tra i vari progetti che ha. Non si ferma mai quell’uomo lì.
Quanto è cambiato Dario Moccia dalla prima volta che ha acceso la telecamera?
Da un punto di vista del cazzeggio, poco. Per quanto riguarda il mio carattere, invece, si è un po’ temprato con tutta la merda e gli errori che ho fatto in questi dodici anni. Sono più skillato nello schivare i problemi e nel gestire le emergenze. Per il resto sono il solito, non è cambiato un cazzo.
Lettura manga migliore del 2020?
Sicuramente L’Attacco dei Giganti perché stiamo arrivando alle battute finali e stiamo vedendo tutto il potenziale che sta esplodendo in maniera definitiva.