Lontana dalla famiglia del suo Matteo, dagli amici, da tutti. Seduta sugli spalti di Wimbledon in tenuta nera e occhiali da sole. Lo sguardo glaciale lei che, sui campi da tennis, siamo abituati a vedere sorridente e bellissima.
Ajla Tomljanovic, fidanzata di Matteo Berrettini, era il riflesso di tutti noi in questa domenica di luglio che faticheremo a dimenticare. Corrosa dall’ansia, immobile per tre ore e 24 minuti di gioco, mai vicina ad accennare un’esultanza, uno scatto, un gesto di stizza o di felicità. Ha sorriso solo a giochi conclusi quando Matteo, uscito sconfitto dallo scontro contro un immenso Novak Đoković, ha ritirato il premio del secondo classificato e ringraziato tutti i presenti.
Lui sorrideva, felice dell'impresa sfiorata e della storia scritta, come unico italiano in finale a Wimbledon dopo 144 anni di storia del torneo, e allora lì - solo lì - ha sorriso anche lei.
E stavamo tutti messi male come Ajla, o quasi, davanti a televisori, maxischermi, cellulari e streaming improvvisati. Tutti con il fiato sospeso, chi a cercare di imparare sul momento le regole del tennis (lo avete capito come funziona il tie break alla fine?), chi a contare rimbalzi ed errori di prima battuta, velocità di ricezione, break e contro break. In pena per Matteo Berrettini, il viso pulito e il sogno più grande di lui, perché in Italia si sa tifare ma soprattutto si sa soffrire.
Ma stavamo messi tutti come Ajla, tennista croata naturalizzata australiana, anche la sera, al secondo minuto della finale di Wembley. Pronti, via: goal dell'Inghilterra. Entusiasmo distrutto, solo ansia e paura fino al secondo tempo, e poi ancora fino alla fine.
Seri, serissimi, freddi come lady Berrettini vestiti a lutto e con gli occhiali scuri anche di notte. Neanche a dirlo Ajla Tomljanovic è diventata immediatamente un meme virale sui social, usato per commentare sia la partita del fidanzato che la finale degli Europei dove la tennista era presente, in compagnia di Matteo, ma dove finalmente è apparsa sorridente e divertita. Sicuramente meno interessata al risultato finale rispetto al pomeriggio d'inferno concluso poco prima.