In un mondo ideale – uno in cui le congiunture tra glutei e gossip non sconvolgono la quiete del salotto televisivo – avremmo parlato d’altro. Della guerra, dell’arte, della crisi dell’editoria. Ma siamo su un pianeta dove il fondoschiena (se celebre, se ben distribuito, se in faccia a un uomo sposato) può ancora travolgere un matrimonio o, quanto meno, incendiare una puntata di “Storie di donne al bivio weekend”. E dunque eccoci qui, a scrivere di Diletta Leotta, di Federico Balzaretti e della signora sua consorte, la regale, puntualissima Eleonora Abbagnato, ex étoile dell’Opéra di Parigi, nonché moglie dal 2011 di colui che una volta era un terzino sinistro di calcio e oggi è, suo malgrado, il protagonista di una tragicommedia.
Tutto è cominciato con una frase, lanciata nell’etere come una granata: «Quando mio marito lavorava in tv con una bella ragazza, ero molto gelosa. Gli facevo imitazioni, scenate. Lei gli metteva il culo in faccia. Io non ho le sue forme purtroppo». Boom. Parole e musica di Eleonora Abbagnato, in onda su Rai 2 durante “Obbligo o verità”, programma dal titolo sorprendentemente azzeccato condotto da Alessia Marcuzzi. Non serviva il nome, ma il Paese intero, dotato di un radar infallibile per le curve (tanto più se miste al calcio) e i codici postali dei flirt presunti, ha fatto uno più uno: la bella ragazza era Diletta Leotta. E il marito, quello col culo più o meno metaforicamente a un centimetro dal viso, Balzaretti.

Se qualcuno avesse avuto ancora dei dubbi, l’étoile ha tolto il velo dalle chiappe incriminate durante un’apparizione da Monica Setta. «Sì, quella donna era Diletta Leotta», ha dichiarato. Poi, il colpo di scena in stile commedia romantica ambientata in zona Brera: «A Milano, tempo fa, mi capitò di incontrare la Leotta che, lavorando a Dazn con Federico, mostrava di avere con lui una confidenza eccessiva. Scattai subito e mi presentai in modo formalissimo: “piacere sono sua moglie”». Più che una presentazione, una dichiarazione di proprietà, di quelle che non lasciano spazio a fraintendimenti.
E come darle torto? Leotta – professionista indubbiamente capace, ma anche perennemente abbonata a una femminilità che dice più delle sue parole da bordo campo – è il tipo di donna che nella cultura visiva oscilla tra il mito e la minaccia. «Diletta ha quelle curve che io non ho», ha ammesso Abbagnato. Ma poi, il vero punto: «Furono i meme che giravano sul web, raffiguranti lei e mio marito in love, a farmi diventare matta».

Ah, i meme. Il nuovo teatro greco, il supplizio pubblico, il giudizio universale in pixel. Perché in fondo, oggi, non è la verità a fare male. È un fotomontaggio di bassa risoluzione che ti sbatte tuo marito in braccio a un’altra, con sotto la scritta “nuovo amore?”. E allora, in un mondo dove il tradimento si consuma più su Instagram che tra le lenzuola, Abbagnato incarna la nuova fedeltà: non cieca, ma lucidamente gelosa. «Rispetto mio marito, non so usare il modello di cellulare che lui ha, né ho mai pensato di trafugare la password… Mi fido, mi ama come quando ci siamo conosciuti».
Si può essere moderne anche senza violare la privacy con Face ID o sequestrando il pollicione del marito mentre dorme. Ma si può essere anche moderne e territoriali: «Tra lei e Federico non c'è mai stato altro che lavoro – ha sottolineato – ma Diletta è una donna esuberante, sicura del suo fascino e ho voluto mettere le cose in chiaro immediatamente. La moglie sono io e basta». Ma quando il gossip mette al centro un culo come quello di Leotta, è chiaro che non è solo questione di posizioni, ma anche di proporzioni.
