Dopo le tristissime foto virali che lo vedono semi obeso è ormai chiaro che la stella di Pete Doherty sia brillata prima che diventasse famoso.
Tra le rovine del vecchio internet c'è un video con il cantante ancora sconosciuto. Pescato per caso dice a MTV «Sono d’accordo con la teoria di Umberto Eco per cui Liam Gallagher è un banditore d’asta e Noel un poeta». È una stronzata meravigliosa, ha almeno una dozzina di livelli di lettura: è una poesia, è uno sketch dei Monty Python ed è un meme che l'intervistatore gli chiede di ripetere, esattamente come noi che riascoltavamo in loop le sue canzoni da capo ancora una volta perché avevano almeno una dozzina di livelli, erano poesia, sketch tra i Beatles e Dylan ed erano meme.
Lo pensavano tutti vent’anni fa, lo pensavano così forte che MICK JONES gli produsse l'album e che KATE MOSS se lo scopò. Il più fico e la più figa, rispettivamente. E Doherty prima di tutto questo aveva già fatto in tempo ad essere il più promettente giovane poeta inglese. Poeta. Mica youtuber.
Pete Doherty capì prima di tutti che la poesia bisognava solo di un vestito nuovo, quello da band garage-punk perché era l'estetica giusta. Pete aveva scelto eroicamente che i valori estetici vanno anteposti a qualsiasi esigenza pratica o urgenza morale. Il bello è buono. Era avanguardia, anti-maschilismo tossico, ma lui stesso tossico per sbaglio, quello che oggi si presenta sbracato senza pietà, senza giustificazione, tradendo, umiliando, mettendo alla berlina, sbugiardando non se stesso, ma l'intero impianto mitologico di riferimento dei millennial faticosamente sopravvissuti a Kurt Cobain che si fa saltare le cervella con una scusa alle prime difficoltà (allora c’aveva ragione lui!) e la crisi dei mutui del 2008.
Fanculo, grazie.
Liam Gallagher, che è un semidio, se mette un po' di pancia fa una tragedia greca perché la sua intelligenza animale gli dice che è un simbolo. Pete anche lo è, la potenza evocativa dei suoi pezzi è irresistibile, affascinante ancora oggi.
Doherty stava benissimo col trucco della madre, i completi del padre e le melodie arcadiche e rock’n’roll. Doveva essere l'angelo difensore della poesia e dello scoparsi le top model, ma rifiuta questo fardello, lui che volava come una farfalla e pungeva come Cupido. Adesso sta in Francia con le ciabatte a mangiarsi il formaggio invece di sognare una poesia. Che la panza gli sia lieve, ma non è perdonabile.