Apprendo con sgomento che l'illuminata decisione della Svizzera di vietare di coprirsi il volto in pubblico è stata accolta dalle molte persone di sinistra come una cosa di destra. Follia.
Nel 2021 non solo un cittadino deve stare ancora a rompersi i coglioni con in preti autoctoni, ma pure con la loro versione esotica. Più appunto con le persone di sinistra che si sono rimbambite.
Vietare il velo integrale in pubblico non è una cosa di destra, o peggio razzista. Al contrario vietare il velo integrale in pubblico è una cosa di sinistra, o meglio illuminista. E il dibattito potrebbe finire qui. Ma forse qualcuno si è distratto.
Il tempo del rispetto «assoluto» di qualsiasi altra cultura è terminato. La polis si protegge e si regge sulle parole del paradosso di Popper: «l'intolleranza nei confronti dell'intolleranza stessa sia condizione necessaria per la preservazione della natura tollerante di una società aperta».
Se qualcosa è accettato dal senso comune o dalla tradizione di una cultura, non vuole dire che sia una cosa giusta e decente. La culture si possono cambiare o con le buone (col tempo, l'educazione) o con le cattive (subito, con leggi e lo stato diritto). Probabilmente non dovrebbe esserci una legge, ma un lento processo di educazione. Ma qui e ora c'è l'idea di uno stato che è laico, ed è laico per tutti. È laico quando toglie i crocefissi dalle scuole ed è laico quando toglie i veli dai volti. A maggior ragione, visto che un simbolo appeso su un muro crea meno problemi di sicurezza e dignità di qualcosa appeso in faccia (alle donne, manco a tutti).
In una polis ci sono delle sottili linee rosse che metti per terra: tu puoi vivere la tua cultura come vuoi, e se te lo impediscono, vai in tribunale e vinci la causa con la pipa in bocca (ad esempio: nessuno può impedirti di fare il ramadan e festeggiare il natale mettendo a casa tua il presepe, o sposare una persona dello stesso sesso). Ma ci sono alcune cose che proprio non puoi fare. Se nella tua cultura c'è l'infibulazione o sparare dalla finestra a capodanno, la tua cultura te la devi schiaffare nel culo, e non ci stanno discussioni da fare. L'educazione è sempre la cosa su cui puntare nel lungo termine, ma può andare a buon fine, oppure no. Una comunità civile si basa sul rispetto di regole comuni, leggi, che valgono per tutti, nello stesso spazio-tempo . E in uno stato di diritto non tutti possono fare quel che gli pare, solo perché lo dice la loro religione, o cultura.
È di sinistra eliminare tutti i simboli oscurantisti, che siano burqa o crocefissi, qui e ora, tra le lamentele dei mistici e dei sacerdoti, degli stessi oppressi misti agli oppressori. Se chi porta il velo non è sufficientemente emancipato per capire che non è ok, non possiamo fargliene una colpa. Ma noi, tutti noi, sappiamo quanto sia ingiusto fare una cosa perché l'ha detta un dio che, lo sanno tutti, non esiste.
Carissimi liberal che pensate che la Svizzera sia razzista, sappiate che esistono due modi di essere si sinistra. Un modo che si accontenta mollemente di consentire a tutti di adorare il proprio idolo preferito e si ributta compiaciuta sul divano in salotto. Una sinistra che è l'illuminismo, cioè farsi carico di proteggere l'umanità sempre e comunque, anche con decisioni dolorose e apparentemente violente. Forse essi dimenticano le parole di Lenin, secondo cui l'intellettuale non solo deve guidare il partito, ma anche le masse.