Forbes italia ha recentemente selezionato i 100 ragazzi under 30 che cambieranno le sorti di questo paese, o così almeno ci si augura. Idee, talento e soprattutto innovazione per il futuro sono i requisiti per entrare nella classifica, che ogni anno viene rilasciata dal famoso giornale per premiare chi si è distinto nel proprio campo.
I ragazzi sono stati divisi in 20 categorie, dalla finanza allo sport, dall’arte al marketing.
Tra i nomi spunta quello di Kiara Fontanesi, motociclista classe 1994.
Kiara ha conquistato il titolo mondiale di morocross femminile sei volte ed è la prima donna a vincere il campionato mondiale per quattro volte di fila.
Nelle interviste afferma di essere salita in moto per la prima volta a due anni e mezzo, a cinque le prime gare e a quindici il primo mondiale motocross. Nasce Chiara ma cambia il nome all’anagrafe in Kiara, afferma di aver imparato ad andare in moto prima che andare in bici; insomma, un personaggio interessante oltre che talentuoso.
Si direbbe che il suo è un talento innato, anche perché è difficile pensare di usare una moto a soli due anni, cosa che invece lei ha fatto, iniziando subito ad allenarsi per diventare la campionessa che sarebbe diventata da lì a qualche anno.
Il fatto che il suo nome compaia nella lista di Forbes non è casuale: la motociclista ha infatti il compito di demolire alcuni pregiudizi. Il primo di questi riguarda il rapporto tra le donne e il mondo dei motori; è infatti recente, se diamo un’occhiata d’insieme agli ultimi secoli di storia, l’entrata delle donne in questo mondo, almeno nei suoi livelli alti.
Grandi nomi come quelli di Sara Simeoni, a Mosca nel 1980, o Roberta Vinci, storica finalista degli Us Open 2015 hanno segnato la memoria degli appassionati e soprattutto hanno contribuito a demolire il pregiudizio per cui il corpo femminile non sia adatto ad alcuni tipi di sport, retaggio culturale da cui stiamo uscendo.
Lo sport può essere inteso come una sorta di specchio della società, e se tra i nomi di spicco ci sono molte donne allora la società si sta pulendo dai residui di maschilismo che, più che una cultura dominante, è un inconscio quasi collettivo che stiamo riuscendo a rendere innocuo.
Il motociclismo, velocità, potenza e determinazione è anche femminile, e lo testimonia pienamente Kiara, che oggi rientra, almeno secondo Forbes, tra i primi 100.
La notizia capita a pennello con la Giornata internazionale della donna, che tre giorni fa ha fatto riflettere tutti noi sull’importanza della parità di genere in ogni ambito.
«Mi divido tra moto e passeggino, mi piace tanto!» afferma Kiara in un’intervista: un buono spunto per ricalcare sul fatto che non sono e non devono essere le gravidanze a rappresentare punti a sfavore di donne in carriera.
Proprio ieri, infatti, la notizia che vede Lara Lugli protagonista per essere stata citata per danni dalla società Volley Pordenone, dopo che era rimasta incinta. Episodi come questo sono sempre più sotto i riflettori e soprattutto sempre più denunciati dalla società civile.
Missione di Kiara, e di tutte le donne che come lei stanno dimostrando che il mondo sta andando della giusta direzione, è quella di abbattere anche quegli ultimi stereotipi che rimangono e affermare, con il talento e il coraggio, la parità nel mondo dello sport, che si riflette inevitabilmente nel mondo tutto.