Continua la saga degli Agnelli-Elkann incentrata sulla contesa sull’eredità dell’Avvocato. Al centro, con i suoi presunti misteri, c’è sempre la Dicembre, cosiddetta “società semplice” creata da Gianni Agnelli nel dicembre 1984 e divenuta una sorta di cassaforte delle partecipazioni (e dunque del potere) della “Real casa sabauda”.
Mentre Gigi Moncalvo, che già aveva affrontato il tema con un lungo articolo su Panorama, ha avviato un’inchiesta a puntate sulla Verità per ricostruire la battaglia iniziata con le accuse di Margherita contro la madre Marella e che vede al centro anche questioni di fondi all’estero, sempre sul quotidiano diretto da Maurizio Belpietro Giorgio Gandola parla delle nuove strategie di questa lunga e milionaria partita a scacchi. Due nuove mosse riguardo alla Dicembre a suo dire “confermano una radicale differenza di posizioni fra Margherita Agnelli e i figli John, Lapo e Ginevra Elkann. […] Dopo la sollecitazione del giudice di Torino, Gabriella Ratti, ad aggiornare i dati della società che da anni sembrava inattiva e conteneva nomi di persone defunte, a metà luglio il presidente di Exor, Stellantis, Ferrari e del gruppo editoriale Gedi ha provveduto a farlo”. Se ne deduce che “il forziere di famiglia ha un capitale di 103 milioni di euro con ripartizioni note, 60% a John, 20% ciascuno a Lapo e Ginevra”.
“In una comunicazione protocollata il 22 luglio – prosegue Gandola – il Registro delle imprese osserva che «alla declaratoria sono stati allegati gli atti pubblici e le scritture private autenticate contenenti le modifiche» intervenute successivamente alla costituzione della società. Trentun pagine per ricapitolare 36 anni di vita di una sas tutt' altro che inattiva. Trentun pagine per chiudere gli interrogativi; la Camera di commercio le ritiene complete al fine di definire una volta per tutte la pratica scottante e archiviarla con sommo gaudio. Ma l'evoluzione della vicenda non soddisfa la figlia dell'Avvocato, Margherita Agnelli. Dopo aver visionato il dossier, giovedì scorso 5 agosto i suoi legali scrivono alla giudice Ratti una nota ufficiale (seconda mossa) nella quale ribadiscono ciò che avevano denunciato in una memoria del 15 luglio: «Alcuni dei documenti sulla scorta dei quali sono state effettuate le iscrizioni non risulterebbero conformi a quanto prescritto dalla normativa di settore». Margherita Agnelli assicura che il suo obiettivo principale rimane quello di far luce sulla storia della Dicembre nel segno della trasparenza, tuttavia la faccenda si fa pesante. Secondo l'avvocato Dario Trevisan «risulta che nessuna delle scritture private sia stata depositata in originale o che si trovi in deposito notarile»”.
Nella nota al giudice, che il cronista della Verità dice di aver visionato ha potuto visionare, “l'obiezione è esplicita: i documenti sarebbero incompleti, irregolari, «non conformi». I legali di Margherita ribadiscono che «quelle depositate dalla Dicembre presso la Camera di commercio e allegate alla declaratoria non sono scritture private con autentica notarile. In ogni caso avrebbero dovuto essere depositate in originale»”.
Evidenziata anche la formula cautelativa nella certificazione di conformità del notaio Morone: in calce a ciascun atto ci sarebbe infatti la dicitura “Certifico che il presente documento è copia conforme al documento a me esibito”.
Fra i documenti contestati ci sarebbe anche “la copia della scrittura del 5 aprile 2004, l’atto di vendita alla madre Marella Caracciolo delle sue quote nella Dicembre, poi redistribuite dalla nonna ai tre nipoti”. È il momento chiave del cambio degli equilibri interni alla famiglia, il vero trampolino di lancio societario per John Elkann alla guida dell'impero. Ebbene, la copia della vendita contenuta nella declaratoria «evidentemente diverge dalla scrittura esibita dalla Camera di commercio, in estratto e senza forma autentica»”.
A fronte di tutto questo “Margherita Agnelli chiede al tribunale che vengano avviate verifiche sulla regolarità della documentazione depositata alla Camera di commercio; che la Dicembre integri le scritture private in originale o con copia autentica. E fa una proposta da colpo di scena: la convocazione delle parti «per acquisire una compiuta rendicontazione in relazione ai motivi sottesi» riguardo all'aggiornamento delle informazioni societarie. Un incontro chiarificatore, tutti nella stessa stanza davanti al giudice”.