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Green Pass e vaccinati:
ma le affermazioni di Draghi
hanno un fondamento scientifico
o sono populismo
al contrario?

  • di Matteo Cassol Matteo Cassol

23 luglio 2021

Green Pass e vaccinati: ma le affermazioni di Draghi hanno un fondamento scientifico o sono populismo al contrario?
Il presidente del Consiglio su immunizzazioni e dintorni ha detto cose forti e perentorie che hanno fatto titolo. In particolare, secondo SuperMario con il Green Pass ci sarà “la garanzia di ritrovarsi tra persone che non sono contagiose” e “l’appello a non vaccinarsi è un appello a morire: non ti vaccini, ti ammali, muori. Oppure fai morire”. Frasi di sicuro effetto, ma anche vere e giustificabili?

di Matteo Cassol Matteo Cassol

Mario Draghi è stato “scelto” come capo del Governo perché considerato l’unico con la capacità di traghettare l’Italia in questa fase difficile e in generale è osannato per la competenza. Ma ha tenuto fede alla sua nomea di capace e competente in occasione della presentazione delle misure legate al cosiddetto Green Pass? (Di sicuro tutti hanno tenuto fede all’incapacità di usare l’italiano).

Draghi ha stupito, oltre che per la perdita dell’abituale aplomb, per almeno un paio di affermazioni forti, apodittiche. Frasi fondate dal punto di vista scientifico o forzature con cedimenti a un populismo al contrario? Proviamo a esaminarle.

Sul Green Pass, Draghi ha detto: “È una misura con cui gli italiani possono continuare a esercitare le proprie attività, a divertirsi, ad andare al ristorante, a partecipare a spettacoli all’aperto, al chiuso. Con la garanzia però di ritrovarsi tra persone che non sono contagiose”.

Sarebbe bello avere la garanzia scritta (con risarcimento in caso del contrario) da parte del garante dell’ammucchiata governativa, ma ciò non potrà mai accadere, perché è comprovato e ammesso anche dai vaccinisti più incalliti che anche i vaccinati possono essere contagiosi. Lo dimostrano, tra gli altri, i dati della Gran Bretagna e di Israele.

Un’altra frase a dir poco controversa pronunciata da Draghi è stata: “L’appello a non vaccinarsi è un appello a morire: non ti vaccini, ti ammali, muori. Oppure fai morire: non ti vaccini, contagi, lui o lei muore”.

Anche in questo caso, al di là del terrore che essa induce, la dichiarazione è quantomeno forzata e a dir poco priva di adeguato supporto scientifico: anzitutto quella di ammalarsi è una possibilità (e non una certezza), e ancora meno è una certezza che ammalandosi si muoia (anzi, i tassi di guarigione sono elevatissimi). Dopodiché, analogamente a quanto c’è detto riguardo alla sparata sul Green Pass, ammalarsi e contagiare è una possibilità sia per i non vaccinati che per i vaccinati. Peraltro in Paesi come Germania e Regno Unito la vaccinazione è apertamente sconsigliata per i minorenni: dunque, secondo il “ragionamento” di Draghi, tedeschi e britannici indurrebbero i giovani a morire e a far morire.

Anziché pensare a “sistemare” Salvini (quella sui vaccini è una risposta indiretta ma non troppo al leader leghista), forse un leader capace e competente, mentre decide di mettere ancora una volta a dura prova (e per motivi evidentemente non perfettamente chiari nemmeno a lui) le libertà individuali degli italiani e i limiti dello Stato di diritto a fronte di ricoveri in terapia intensiva che su 60 milioni di persone si contano sulle dita di due mani, dovrebbe badare a tranquillizzare la popolazione e a delineare soluzioni per le attività economiche e magari a spiegare come intende far fronte agli innumerevoli scogli pratici del Green Pass, anziché contribuire a esacerbare animi e scontri già ben oltre la soglia d’allarme, “grazie” anche a uscite che si commentano da sole da parte di teorici punti di riferimento della comunità medico-scientifica.

Propongo una colletta per pagare ai novax gli abbonamenti Netflix per quando dal 5 agosto saranno agli arresti domiciliari chiusi in casa come dei sorci.

— Roberto Burioni (@RobertoBurioni) July 22, 2021

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