Alba è gli anni Novanta e i Duemila, è la mia generazione. Alba è stata la prima. L’estate, nel cortile della casa di campagna, guardavo mio nonno che guardava Colpo Grosso per carpirne il minimo segno di eccitamento, ero più interessato a scoprire le sue reazioni che alle ragazze plin plin. Con Alba no. Perché quando è arrivata lei ero più grande e avevo capito cosa poteva provocare in me (e non in mio nonno) la vista di un tacco, di uno stacco di gambe, di una scollatura maliziosa.
Calcio e cosce, non serviva altro. Poi però scoprivi che era spigliata, autorevole. Più sexy di Ilaria D’Amico e Diletta Leotta
Calcio e cosce. Un uomo, cosa può pretendere di meglio? Dai, per favore, non state lì a farmi discorsi fatal femministi, non siate patetici e patetiche (o mammetiche, come si dice?). Il cervello umano è fatto a tre strati, si è sviluppato così, c’è scritto in qualsiasi libro di neurologia o di marketing. Il primo strato, il più primitivo, è il croc mind, la mente di coccodrillo. L’istinto, la pancia, la prima impressione. Se un pensiero, una immagine, una parola non oltrepassa il croc mind non riuscirà mai ad arrivare alla ragione. Quando un uomo vede una donna e viceversa succede la stessa cosa: se il partner colpisce la croc mind c’è un’altissima possibilità di arrivare alla fase due, altrimenti le antenne si dirigono verso altro. Alba, l’Albona nazionale, Alba Parietti la croc mind me la investiva. E con la mia quella di chiunque la guardava su Tele Montecarlo a parlare di calcio. Calcio e cosce, non serviva altro. Poi però ecco la fase due: era spigliata, simpatica, autorevole. A distanza di anni si può dire: la migliore. Più sexy di Ilaria D’Amico (però forse meno competente), più sexy (e anche più competente) di Diletta Leotta.
Oggi compie 60 anni. E no, penso che la chirurgia non l’ha rovinata. Alba va bene così: ha definito un’estetica. E sì, mi tornano in mente tre flashback in cui la mia vita con la sua si è incrociata.
Il primo: master di giornalismo Mondadori. Le lezioni erano in un posto che si chiama Milano Oltre. Per arrivarci dovevo svegliarmi due ore prima: tram, metro verde, 10 fermate, un autobus e poi finalmente un palazzo grigio in mezzo al niente. Dopo tre mesi così non avevi speranza di salvezza dall’imbruttimento, ma per fortuna proprio dopo tre mesi di master arriva il giorno della lezione di giornalismo rosa. Il gossip. Docente: Alfonso Signorini. Che come special guest porta lei: Albona nazionale. Era giugno, era caldo. Noi maschi del master eravamo eccitati di vederla dal vivo. Lei si presenta con, dall’alto verso il basso: scarpe aperte rosse, taccate; smalto rosso sui piedi; pantaloni bianchi attillati con perizoma a vista; camicia di lino, leggerissima, aperta, scollata, senza reggiseno; trucco giusto un filo; capelli mossi. Risultato: non capivo più niente. Le sbirciavo dentro la camicetta e le vedevo i capezzoli; si chinava a prendere qualcosa e le ammiravo il culo. Così, Alba: libera, sfacciata, tintobrassesca e decisa, provocatoria, sveglia. Oltre più di Milano Oltre.
Il secondo: mi trasferisco in zona Isola, sempre a Milano, uno di quegli appartamenti che affacci in una corte interna. Sotto di me chi abita? Alessia Fabiani, showgirl ex di Non è la Rai. E in quel periodo storico chi è il fidanzato di Alessia Fabiani? Il figlio di Alba Parietti. Era estate anche in questo caso. Finestre aperte e vociare dall’esterno. Ecco, più di una volta ho sentito la Fabiani scagliarsi contro il figlio di Alba dicendogli: “Che fai, piangi? Piangi piangi... vai a piangere da tua madre!”. E io, dalla stizza con cui pronunciava queste parole, intuivo che era un pelo viziato, il ragazzo, e un pelo madre dipendente. Ma con una madre così... vorrei anche vedere. Qualche tempo dopo ho avuto la prova che Alba era una madre super protettiva, e l’ho avuta la terza volta che in qualche modo ci siamo incrociati.
Intervista per Donna Moderna. Io in redazione a Segrate, lei in Sardegna (se non ricordo male). Dall’altra parte del telefono sentivo il mare, la immaginavo sotto l’ombrellone, in costumino, occhialoni, manicure perfetta, smalto deciso come lei. Un’ora di telefonata spezzata in tre parti; spezzata perché ogni tot lei riceveva la chiamata del figlio e interrompeva la nostra chiacchierata: “Scusa mi sta chiamando mio figlio, dammi un secondo”. Io pensavo: che bello avere Alba tutta per sé, che la chiami e lei smette di dedicarsi a qualsiasi cosa stia facendo per darti retta. Che poi che ne so, magari non è neanche così, ma mi piaceva pensarlo. A un certo punto le chiesi: quale donna avrebbe amato? Lei mi rispose: “Patty Pravo”. Qualche mese dopo fu invitata alle Invasioni barbariche di Daria Bignardi. La Bignardi le fece: “Lei ha rivelato a Moreno Pisto che avrebbe amato Patty Pravo...”. Il mio nome accostato al suo in diretta mi provocò un moto di gioia e di soddisfazione. Alba Parietti è stata la prima, è i Novanta e i Duemila. Oggi compie 60 anni. E no, come canta Salmo, non mi è mai capitato di vedere un’altra Alba così.