Quanto guadagna John Elkann, il maggiore azionista della “galassia Agnelli”? Tanto, ma nel dettaglio prova a entrare Domani, che ha fatto i conti in tasca all’erede della dinastia.
“Di solito – argomentano dal quotidiano diretto da Stefano Feltri – gli azionisti di controllo dei grandi gruppi vengono remunerati attraverso i dividendi pagati a tutti i soci. L’erede della dinastia Agnelli è un caso diverso, dalle sue aziende ottiene anche compensi come un top manager. Il grande investitore Warren Buffet ha uno «stipendio» di 380 mila dollari, Elkann solo dalla holding Exor si auto paga per oltre 8,5 milioni di euro”. E in totale secondo Domani negli ultimi dieci anni Elkann avrebbe ricevuto in media “una ventina di milioni di euro l’anno di emolumenti dalle aziende del gruppo. È un compenso che batte quello dei più blasonati top manager italiani, supera quello di Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis, e lascia indietro quasi tutti i top manager dell’auto”.
Andrea Malan riferisce che “l’erede dell’avvocato Agnelli è presidente della società olandese Giovanni Agnelli B.V, nella quale sono rappresentati tutti i rami degli eredi del fondatore della Fiat: gli Elkann, gli Agnelli di Andrea presidente della Juventus, i Nasi, i Rattazzi, e così via; l’unica partecipazione della Giovanni Agnelli B.V. è il 53 per cento di Exor, holding anch’essa olandese e quotata in Borsa. Exor è quello che si chiama una holding finanziaria, ha solo 23 dipendenti e l’unica attività che svolge è quella di gestire un portafoglio di partecipazioni in società operative: Stellantis (fino all’anno scorso Fiat Chrysler Automobiles), Ferrari, Cnh Industrial (con Iveco), il gruppo assicurativo americano PartnerRe (in via di cessione), Juventus, la società Gedi che contiene i quotidiani La Repubblica e La Stampa, il settimanale britannico The Economist. Elkann è da dieci anni presidente e amministratore delegato di Exor, ed è per questa carica che riceve il grosso degli emolumenti (è anche presidente di Stellantis e presidente della Ferrari, della quale è anche stato amministratore delegato ad interim per nove mesi fino all’agosto scorso)”.
Secondo Domani “i bilanci di Exor riportano che i compensi di Elkann sono saliti da poco meno di un milione di euro nel 2008 a oltre 10 milioni nel 2019, per poi scendere a 8,5 milioni l’anno scorso, quando tutti i consiglieri d’amministrazione si sono ridotti gli stipendi in tempi di Covid. Le cifre comprendono gli stipendi base e i costi stimati per l’azienda dei compensi in azioni da parte di tutte le controllate; questi ultimi, come vedremo, sottostimano però l’effettivo ammontare dei guadagni di Elkann sui piani azioni. […] Elkann ha goduto di tre piani di stock option su azioni Exor. Il primo su 795 mila azioni per il periodo tra il 2011 e il 2019; il secondo su 450 mila azioni varato nel 2012; il terzo, ancora in corso, su poco più di 2 milioni di azioni, varato nel 2016 per il periodo 2017-2021. […] Il totale può quindi superare i 160 milioni di euro per lo svolgimento di un ruolo manageriale sull’arco di dieci anni, dal 2011 al 2021 – ovvero circa 16 milioni di euro l’anno”.
Ai compensi che a Elkann arrivano da Exor secondo Domani “si aggiungono stipendi e piani azioni delle aziende controllate. Fca gli ha pagato uno stipendio di 1,5 milioni nel 2019, che poi si è più che dimezzato nel 2020 (come per gli altri consiglieri) per l’effetto Covid. Il piano azioni di Fca – stock grant da 1 milione di azioni, in parte legate ad obiettivi di rendimento - è stato trasferito a Stellantis al momento della fusione tra Fca e Peugeot; il milione di azioni Stellantis potenzialmente ottenibile da Elkann per gli anni 2020-2023 vale attualmente circa 17 milioni di euro, oltre 4 milioni l’anno. Ferrari ha pagato a Elkann un totale di 300 mila euro nel biennio 2019-2020, fra stipendio base e benefit; il presidente è però titolare di un piano di stock grant (in arrivo nel 2022 e 2023) che ai prezzi attuali vale poco più di 5 milioni di euro”.
Nel complesso “è difficile calcolare con precisione quanto guadagna Elkann con il cappello da dirigente: le opzioni dei piani esistenti di Stellantis e Ferrari devono ancora in parte maturare, mentre i dettagli dei nuovi piani Exor e Stellantis non sono ancora noti. Si può, però, già ragionevolmente stimare che Elkann abbia incassato o possa incassare per i dieci anni di lavoro tra il 2011 e il 2021, tra stipendi, bonus e opzioni, una media di almeno 20 milioni di euro l’anno; più del doppio di quanto gli hanno fruttato negli ultimi anni i dividendi come azionista di controllo del gruppo”. Sì, perché ci sarebbero anche quelli…