Jack Miller ha un quarto posto in campionato, una moto che funziona e l’iconico calice riservato a chi sale sul podio di Jerez de la Frontera, che ha barattato con stivali e saponette lanciati al pubblico del GP. Quando arriva in conferenza stampa per parlare del suo terzo posto dietro a Brad Binder e Pecco Bagnaia pensi che sarà divertente e la conferma ti arriva appena decide di concedersi un ampio sorso dalla bottiglia di Prosecco che tiene vicino. Parla della lotta col compagno di squadra - a cui fa un gran numero di complimenti - e sotterra in un attimo l’episodio con Bagnaia con una battuta: “Quando mi ha fatto passare ho pensato che gli si fosse rotto il motore, invece voleva solo superarmi di nuovo”. Battuta anche quando gli chiedono, avendole guidate entrambe, quali siano le principali differenze tra Ducati e KTM: “Ducati è rossa e KTM è arancione, sono moto". Poi però torna serio: "I piloti che si lamentano perché le loro non vanno abbastanza forte dovrebbero prendersi il rischio di licenziarsi”. Non cambia approccio nemmeno quando un giornalista gli chiede cosa lo separa, ancora, per arrivare a vincere anche con questa moto, traguardo che lo renderebbe l’unico pilota in MotoGP ad avercela fatta con tre diversi costruttori: “Mi manca il talento, non sono abbastanza bravo”, dice subito. Altro sorso di Prosecco, poi torna serio e spiega che chiaramente è una questione di tempo e che la moto funziona.
Jack torna all’attacco poi quando gli viene fatto presente che secondo alcuni piloti - Franco Morbidelli, per esempio - il problema di questi incidenti è dovuto soprattutto allo pneumatico anteriore: in breve, in piste calde la gomma si scalda sempre troppo impedendo di sorpassare, così i piloti si giocano tutto al via perché ogni posizione guadagnata in quel frangente potrebbe essere mantenuta fino al traguardo. Jack a questo punto si innervosisce: “Non sono d'accordo. È come fare un incidente in autostrada perché hai bevuto troppo - dice indicando la sua bottiglia - e poi dare la colpa a Michelin. Loro fanno gomme fantastiche che riescono a farci andare forte con questi mostri da 300 cavalli, non è colpa di Michelin se un pilota si qualifica decimo e in partenza vuole trovarsi davanti. È vero che la gomma anteriore si surriscalda, ma è così per chiunque non si trovi lì davanti. E poi qui fa caldo, era inevitabile: ho le mani calde, i piedi caldi, le spalle calde… anche l’acqua che sto bevendo è calda”.
Al che Pecco lo guarda, ride: “Jack, anche il prosecco è caldo”. Sipario.