"Nel glorioso 1971, i Rolling Stones pubblicarono Sticky Fingers, i The Who ci diedero Who's Next e i Led Zeppelin pubblicarono quello che divenne noto semplicemente come Led Zep IV" basterebbero questi pochi esempi per confermare quello che il presentatore televisivo inglese Jeremy Clarkson sostiene nell'ultimo articolo scritto per il The Sun: "L'apice della musica è stato raggiunto esattamente 50 anni fa, nel 1971".
Siamo abituati a un Clarkson amante dei motori, brillante sfregiatore dei luoghi comuni mondiali, ma forse in pochi conoscevano questo lato della star di Top Gear, da sempre grandissimo appassionato di musica.
"Nello stesso anno abbiamo avuto anche Hunky Dory di David Bowie, Aqualung dei Jethro Tull, Every Picture Tells A Story di Rod Stewart, Meddle dei Pink Floyd, Electric Warrior di T.Rex e LA Woman dei The Doors - continua Clarkson - Ogni volta che ho acceso la radio in quell'anno meraviglioso, mi è stata presentata un'altra canzone che sapevo sarebbe diventata poi un grande classico. Tutta questa roba ha ormai 50 anni eppure i miei figli - e anche i tuoi, scommetto - la ascoltano ancora".
Jeremy Clarkson non è uno dei vecchi nostalgici del "si stava meglio ai miei tempi" e del "adesso fa tutto schifo" anzi, il presentatore sostiene proprio il contrario: "È strano perché tutto il resto è migliorato nell'ultimo mezzo secolo. Viviamo vite più lunghe e più felici di quanto facessimo allora. La televisione è a colori. E i nostri polmoni sono ricoperti di meno fuliggine. Le auto che guidiamo sono migliori e più veloci e i nostri orizzonti di viaggio sono più ampi. Eppure, in qualche modo, la musica che stiamo facendo è peggiorata così tanto che oggi è solo un rumore e un urlo".
L'ex presentatore di Top Gear ha infine una previsione su quello che ricorderemo della musica di oggi: " Al No1 delle classifiche la scorsa settimana c'era Lil Nas X con una canzone chiamata Montero (Call Me By Your Name). E prima i primi posti sono stati A1 e J1, Tiesto e Ava Max. Posso garantirvi questo: nessuno li ricorderà tra 50 anni. Non riesco nemmeno a ricordarli adesso, e ho scritto i loro nomi solo pochi secondi fa".