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L'importanza di chiamarsi
Nathan Falco Briatore

  • di Matteo Varini Matteo Varini

10 dicembre 2020

L'importanza di chiamarsi Nathan Falco Briatore
Ha compiuto da poco 10 anni e ha già un profilo Instagram invidiato da tutti noi. E no, non c’entrano gli 80 mila seguaci, né le foto in quad a Dubai. È bello perché è il profilo che avremmo voluto tutti da ragazzini

di Matteo Varini Matteo Varini

È il figlio di papà Flavio e mamma Elisabetta. Lui imprenditore, lei showgirl. Loro famosi, lui sulla giusta strada. Essere figli “d’arte” è un una macchia, dorata, per la vita.

Sappiamo di chi siete figli e sappiamo dove passate il Natale. Sappiamo delle corna dei vostri genitori o dei guai della vostra famiglia. Non è facile. Neanche se il prezzo di questo scrutino sono carriere assicurate e soldi, tanti soldi.

Per renderla meno difficile, quindi, ci si aspetterebbe, da questi figli d’arte, una voglia ancora più materna di privacy. Invece ciò non accade. Succede che quasi tutti hanno pagine Instagram che contano migliaia, se non milioni, di followers e posts.

Perché? Perché a brillare di luce riflessa fa comodo a tutti.

Ecco, questi sono i soliti figli d’arte via social.

Ma Nathan? No. Lui, nonostante potrebbe, gioca a tutt’altra partita.

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Vi invito a superare le immagini in aero privato, gli abbracci con mamma Elisabetta in panorami paradisiaci, e anche i rolex d’oro.

La cosa che dovremmo tutti notare è la grandezza con cui Nathan Falco non si fila nessuno.

Ma nessuno, nessuno. Non il padre quando commenta con dei cuori, non la mamma quando scrive ti amo piccolo, non la famiglia, non i fan. Nessuno.

Nathan non risponde mai. Né ai giudizi né ai complimenti. Non risponde neanche per intrattenersi quando è annoiato.

Col fare di una vera diva della golden era lui sorride e ignora, tutti. Nathan non risponde neanche alle tante celebrities che gli lasciano un messaggio pubblico o quelle che, più disperate della sua attenzione, gli inviano addirittura video personalizzati. Saluti, di nuovo complimenti e tanti abbracci. Nathan non risponde nemmeno a loro.

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Allora iniziamo a mettere le carte in tavolo davvero. Noi da ragazzini tempestavamo i nostri social con orrendi collage finalizzati in camera dei cugini. Collages di noi abbracciati con attori e cantanti famosi. Con i nostri idoli che magari ci ponevano la mano. In un tenero tentativo di fingerci amici loro. Mi ricordo che addirittura i più esperti riuscivano a farci credere che Justin Bieber gli avesse mandato un messaggio.

Noi facevamo tutto questo pur di farci vedere.

E Nathan invece, con tutte le armi a disposizione? Continua a non dire nulla.

Quasi fregandosene di tutte le soubrette e gli sportivi che gli girano attorno.

Mentre noi avremmo ucciso per una foto con il nostro idolo in giardino, lui non gli risponde neanche agli auguri di Natale.

Quindi come ho detto prima: è davvero un divo.

Ed è bravissimo nel suo gioco, perché Nathan Falco Briatore è figlio d’arte, sì, ma lui non ha tempo per noi altri.

 

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