L’arrivo su Netflix de L’incredibile storia de l’isola delle rose - l’ottimo e nuovo film di Sydney Sibilia con Elio Germano - sta accendendo il dibattito e catturando la curiosità di molti italiani su un fatto realmente accaduto, ma che ancora in pochi conoscevano.
Brevemente (e senza fare troppo spoiler per chi ancora non sapesse nulla né del film né del fatto di cronaca): nel 1968 l’ingegnere Giorgio Rosa decide di proclamare una Repubblica indipendente costruendo una piattaforma in acque internazionali, a sei miglia marittime dalla costa italiana. Praticamente davanti a Rimini. Iniziano così una serie di avventure burocratiche, umane e internazionali.
L’Isola delle Rose ha rappresentato un momento decisamente particolare della nostra storia ma non è stato un evento isolato. Fatte tutte le differenze del caso il mondo è pieno di isole delle rose e di ingegneri Giorgio Rosa desiderosi di indipendenza, di comunicare al mondo la propria unicità, di scrivere per poche settimane o tanti anni un pezzetto di storia del mondo.
In questo articolo abbiamo raccolto le storie più belle e curiose, cercando di tracciare un filo rosso nella geografia delle nazioni alternative che parte dalla monarchia, passa per un’utopia italiana e arriva alle prime forme di nazione web. Buona lettura.
Principato del Sealand
Monarchia costituzionale, 27 abitanti, valuta: dollaro del Sealand.
Il principato viene fondato da Paddy Roy Bates nel 1967 su un isolotto artificiale abbandonato e costruito anni prima, al largo delle coste inglesi, come avamposto della contraerea anti nazisti. L’idea iniziale di Bates era quella di creare una radio libera (all’epoca si sarebbe chiamata pirata) fuori dai confini nazionali mantenendo però la possibilità di raggiungere la terra ferma con le proprie frequenze. Quella piattaforma cambia però velocemente destinazione d’uso e nasce così uno stato sovrano la cui indipendenza è proclamata il 2 settembre del 1967. Vinta una prima disputa legale (in realtà la corte di giustizia britannica disse di non potersi pronunciare su qualcosa avvenuto in acque internazionali) Bates si autonomina Sua altezza Roy I e fonda un servizio di posta internazionale siglando un accordo con il Belgio. Vengono stampati i primi francobolli e di fatto nasce la nazione. Seguiranno a stretto giro le stampe di passaporti e il conio di moneta. Otto anni più tardi arriva la costituzione e la nomina di tre ministeri: interni, esteri e telecomunicazioni. L’avvento di Internet dona al principato una seconda vita, Bates infatti si offre di ospitare i server dei siti ritenuti illegali e di concedere asilo politico a Napster. Il 9 ottobre del 2012, Roy Bates muore a 91 anni e il titolo di Principe passa a suo figlio Michael Bates. Curiosità: sul sito ufficiale del Principato è possibile acquistare un titolo nobiliare vero (si va dalle 29.99 sterline per diventare Lord o Lady fino a 499 sterline per il titolo di Duca o Duchessa). Andrew Cunanan, l’uomo che uccise Gianni Versace nel 1997 e poi si suicidò aveva un passaporto del Sealand. Tra il 2018 ed il 2019 a causa della Brexit, il principato è stato oggetto di centinaia di richieste di cittadinanza da parte dei britannici.
Repubblica di Minerva
Repubblica presidenziale, 42 abitanti, valuta: dollaro di Minerva.
Inizialmente erano scogli. Semplici e appuntiti scogli che affioravano appena dalle acque, nel mare aperto a sud delle Isole Figi. Poi su quegli scogli ci mise gli occhi Michael Oliver, un visionario (e milionario) americano che comprò diverse tonnellate di sabbia per rialzare quei pochi millimetri di roccia e renderli una lingua di terra definita e riconoscibile in mezzo al Pacifico. Nessuno aveva mai rivendicato dei sassi che appena si intravedevano tra le onde ed ecco quindi che la Repubblica di Minerva poteva nascere. La notizia non fece particolarmente piacere agli stati dell’Oceania. Il timore (fondato) era che chiunque con un po’ di soldi e un pizzico di follia potesse gettare della terra su una scogliera, rendere visibili dei confini e reclamarne il possesso. Circa nove mesi dopo la fondazione di Minerva, l’Isola di Tonga ne reclamò il possesso e con il suo esercito mise fine a questo piccolo esperimento.
Tamisiana Repubblica di Bosgattia
Repubblica, valuta: cievaloro.
Siamo in Italia, sul delta del Po, ed è da poco finita la seconda guerra mondiale. Probabilmente la sete di libertà è tanta anzi tantissima, diciamo incontenibile. Succede allora che un manipolo di uomini prende possesso pacificamente di un isolotto nel bel mezzo del delta del Po e per dieci anni dà vita a una minuscola Repubblica. Sarebbe più corretto parlare - come fa notare Graziano Graziani, sublime scrittore dell’Atlante delle Micronazioni (edizioni Quodlibet, 2015) – di Utopia, infatti sul quell’isolotto in provincia di Rovigo trovano posto uomini (solo uomini!) che vogliono una pausa dalla vita di tutti i giorni, vivere immersi nella natura barattando, pescando e cacciando. Una sorta di vita alla Thoureau dopo due guerre mondiali ma con la differenza che - quasi fosse un campeggio - la repubblica era abitata soltanto da luglio a settembre. Negli altri mesi gli isolani tornavano alle loro vite lungo lo stivale. Tra il goliardico e il sogno di un mondo diverso possibile (ricordiamo che siamo in un’Italia che si sta rialzando tra le macerie del fascismo) la Repubblica di Bosgattia è esistita fino al 1955 stampando anche i propri passaporti.
Repubblica di Molossia
Repubblica presidenziale, 27 abitanti, valuta: Valora
Questa repubblica si trova negli USA e più precisamente in Nevada. È stata pensata nel 1977 da due liceali, James Spielman e Kevin Baugh. Soltanto dal 1998 però, quando Baugh va a vivere da solo trasferendosi in Nevada, la Repubblica inizia la sua vera e propria storia. Prima di tutto stabilendo dei precisi confini, quelli dell’abitazione del suo Presidente al 226 di Mary Lane Road. Baugh con Molossia dà vita a un bell’esperimento di micro-diplomazia internazionale. Nel 2000 in occasione delle Olimpiadi di Sydney lancia i giochi olimpici intermicronazionali e firma una serie di atti bilaterali con altri presidenti di micronazioni. Per Baugh, Molossia è una nazione in via di sviluppo, proprio come la sua casa. Negli anni sono diventati celebri alcune bizzarre leggi. Nella Repubblica di Molossia è fatto divieto di indossare stivali da cowboy a meno che non si posseggano almeno due mucche, è illegale cacciare farfalle sotto un lampone ed è illegale suonare strumenti a percussione in qualsiasi bagno. Tecnicamente negli anni 80 la Repubblica di Molossia avrebbe dichiarato guerra alla Germania dell’Est. Ad oggi nessun armistizio è stato firmato e anche se la Germania dell’est non esiste più è doveroso far presente che esiste ancora L'isola Ernst Thälmann che Fidel Castro donò proprio alla Germania dell’Est negli anni 70 e che formalmente appartiene ancora alla Germania comunista. Il 2020 non è ancora finito ed è doveroso dunque fare questa segnalazione.
Regno di Talossa
Monarchia parlamentare, 225 abitanti, valuta: Luiss talossano
Siamo ancora negli States. Questa volta a Milwaukee. Qui a fine anni Settanta un quattordicenne, Robert Ben Madison, fonda nella sua cameretta il Regno di Talossa. Secondo la storia (scritta ovviamente dal monarca) era il 26 dicembre del 1979, il Presidente Carter e il Dipartimento di Stato erano distratti dalla detenzione degli ostaggi americani in Iran e nessuno notò la secessione di una piccola, ma vitale parte del Wisconsin. Talmente piccola da essere soltanto la cameretta di Madison. Non è un caso che talossa, in Finlandese, significhi “dentro casa”. Nei primi anni 90 Talossa “migra” sul Web e da allora è da molti considerata l’archetipo delle micronazioni digitali.
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