“Amo profondamente la mia compagna. Conviviamo da cinque anni e pensavamo di fare un figlio quest’anno. Poi mi sono innamorato anche di LEI. La mia collega. Ci vediamo sempre in ufficio e ora, al tempo del Covid, su Zoom quando facciamo le riunioni a distanza. La sento sempre, di nascosto ovviamente, ed è il mio chiodo fisso. Si possono amare due persone contemporaneamente?”
Questa mail non potevo ignorarla. Il quesito che pone il “confessante” è talmente classico che a confronto i “Promessi sposi” del Manzoni ci rientra di prepotenza tra i nuovi titoli della letteratura d’avanguardia. A onor del vero, durante questa settimana di mail degne di nota ne sono arrivate a bizzeffe. Dalla giovane scaricata con la scusa del “Il problema non sei tu, sono io” e qui ammetto di aver pensato: “Ma davvero nel 2020 ci raccontiamo ancora queste fregnacce ignobili, per altro già smontate ad arte da gruppi come Alpha Woman o Aforismando?”, all’indeciso che “Stavo con quella che probabilmente era la donna della mia vita, ma me la sono giocata per la donna più bella della mia vita. Vorrei tornare indietro ma forse rifarei lo stesso errore”. Indeciso ma coerente il ragazzo.
Ma tornando alla la storia di Paolo (che effettivamente si chiama così) l’ho trovata irresistibile nella sua semplicità. Anche perché, personalmente, la domandona me la sono posta un sacco di volte: si possono amare due persone contemporaneamente?
La risposta è sempre stata un ni: ovvero una via di mezzo tra un “si” e un “non diciamo cagate”.
Possiamo essere attratti da due persone contemporaneamente? Ma certamente si!
E provare sentimenti forti per entrambi i partner. La scienza chiama questo fenomeno “polifedeltà” e racconta che, a quanto pare ci cascano soprattutto gli uomini, che comunque non ho mai visto amare contemporaneamente l’Inter e la Juve. Insomma la monogamia per il maschio è giusto calcistica e per ricordare l’antico adagio della prima Repubblica romana: “Una donna la puoi lasciare, la squadra del cuore no!”.
Ironia a parte, mi domando però quanto spesso si scambi la passione conturbante e mordente della camera da letto con dei teneri sentimenti d’amore.
Nell’alcova lo sappiamo tutti, ci raccontiamo valanghe di sciocchezze. Promesse d’amore, bugie senza senso che vanno dal “Come mi possiedi tu, davvero nessuno mai”, che rimane la più infame e diffusa, al “Siamo fatti per stare insieme”. Bugie che, secondo me, spesso e volentieri scambiamo per dichiarazioni d’amore a base di sincerità e trasporto e non per dichiarazioni da “ormone impazzito”.
La storia di Paolo è un iper classico: convivente, abitudini ormai consolidate, sessualità ripetitiva (in realtà questa è solo una mia teoria) e l’arrivo del frutto proibito, ovvero la collega. La coscia lunga dell’ufficio, il sesso tra portatili e dichiarazioni dei redditi, pranzi tra colleghi a farsi piedino sotto il tavolo e ancora sesso selvatico sulle scale anti incendio. Tutto ciò lo manda fuori di testa e gli fa perdere la bussola, che magari inconsciamente aveva già perso prima dell’arrivo di sta cristiana. Descritta così la vicenda sembra un romanzaccio erotico di quelli brutti, ma immagino che sia andata più o meno così. Onestamente non vorrei essere nei panni del nostro eroe, che si vede il cranio e il fallo schiacciati tra “stabilità e la voglia di casa” e la “voglia di qualcosa di nuovo”, ma vorrei comunque ricordargli una cosa, partendo da un esempio semplice semplice: io personalmente adoro la pizza e impazzisco per il sushi di salmone. Giuro che per me sono irresistibili entrambi. Ma quando si tratta di dover scegliere, a malincuore lo faccio, perché sotto sotto, una preferenza che mi porta nei momenti di sconforto a optare per l’uno o l’altro take away, in effetti ce l’ho - e la terrò per me.
Ora, Paolino caro, per quanto tu non lo voglia ammettere, sono certa che anche in fondo al tuo cuore esista un bagliore in grado di farti scegliere tra una delle donne attualmente presenti nella tua vita. Come fare per capire quale preferire? Pensa alle tue donne come un calzone e a una costata di manzo e cerca di capire a quale delle due non riusciresti a fare a meno. Ma non sentirti in colpa, se decidi di lasciare il tuo confortante e stabile menù, per qualcosa di nuovo e appetitoso. Retorica dei porti sicuri e sensi di colpa sul tradimento a parte, ricordati che quando due persone stanno insieme, alla fine cambiano non necessariamente andando nella stessa direzione. Se il tuo cuoricino ha deciso di seguire l’ormone non tirarti indietro come un coniglio pasquale. Se rischi di essere felice al 100% tra le braccia di una donna che non ha paura di fare salti nel buio, fallo!
Male che vada aprirai il paracadute da solo, ma non avrai fatto un figlio con una che a questo punto, nove su dieci, se lo crescerà da separata tra un paio d’annetti. Giusto il tempo necessario per capire che la semplice serenità non basta a tenere in piedi un rapporto che già necessita del defibrillatore.
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