Come la prenderesti se la tua ragazza comprasse un vibratore?
Sono abbastanza sicuro che ti incazzeresti, o quantomeno la prenderesti di petto per chiederle cosa c’è che non va nel vostro rapporto.
“Cioè, non ti basto io?”
“Mo’ che è ‘sta cosa, c’è bisogno?”
“Ma perché, io non ti faccio venire? E soprattutto perché non mi hai informato?”
L’approccio all’autoerotismo nella società è di per sé sbagliato in generale.
Ma se la masturbazione maschile è tutto sommato accettata, al punto che quando lavoravo in azienda un superiore mi disse “oh vez, io quando facciamo le riunioni pese devo per forza andare in bagno e godermi una pausa. Mi abbassa la pressione e mi fa rilassare”, per le donne era tutto più complesso. E in parte lo è ancora. Figuriamoci parlare di ampliamento del repertorio erotico. Di fatto, gli uomini italiani si toccano da soli 126 all’anno. Le donne invece praticano il gong in solitaria 41 volte. Gap del 57%. Lo dice una ricerca del 2020 di Appinio, istituto di ricerca tedesco. E poi un maschio italiano su dieci non conosce le funzioni del clitoride.
Per scardinare questo gender gap, Lily Allen lancia una sua linea personalizzata di sextoy, in collaborazione con Womanizer, il brand che ha rivoluzionato il concetto di orgasmo.
Quando mi hanno chiesto se volessi partecipare a una conferenza stampa globale su Zoom, con argomento top secret ma con ospite in live Lily Allen, il mio cervello ha subito fatto un salto spaziotemporale riportandomi all’estate del 2007, io che mangio latte e Nesquik a colazione da mia nonna, in tele mettevo MTV e c’era sta ragazzina con cerchi d’oro all’orecchie che cantava ‘na roba come “you make me smiiiile, smiiile”.
Lily Allen è stata una delle ultime popstar globali prima che scoppiasse la bolla social network e prima che la trap stravolgesse le regole della musica. Lily in quegli anni era la ribelle che tutte le ragazzine volevano essere, a tratti sboccata, a tratti riflessiva, c’è mancato poco che non finisse nel club dei 27: classica figlia della “Londra bene” che però frequentava gente piuttosto discutibile.
“Il problema era che non avevo mai avuto orgasmi coi miei partner, non avevo un bel rapporto con il mio corpo, non mi toccavo, e forse è normale dopo un’infanzia e un’adolescenza passata a sentirti invisibile coi miei genitori”.
Siamo in diretta, ci sono una cifra spropositata di giornalisti. L’evento è in streaming europeo. C’è Lily con una moderatrice, parlano di come è nata la partnership con Womanizer.
“Quando ho scritto il mio libro My Thoughts Exactly, in uno dei capitoli affrontavo i miei problemi sessuali. Iniziai a percepire meglio la mia sessualità in un tour in America, pagando delle sex worker per fare sesso con me. Poi comprai il mio primo Womanizer, e lì cambiò tutto”.
Il Womanizer firmato Lily Allen si chiama Liberty, e come tutti i prodotti del brand non è il classico dildo che agisce sulla penetrazione, bensì sulla stimolazione del clitoride attraverso delle morbide onde d’aria che raggiungono sei diversi livelli di intensità. E’ piccolo come un mouse, Liberty, e le linee estetiche ricordano quelle di un tacco a spillo. Il modello Liberty è dotato di cappuccio magnetico e ha un semplice funzionamento a due pulsanti. Insomma, da portare easy in borsetta.
“Credo che per scardinare il tabù della masturbazione, e del piacere femminile in generale visto che la società non accetta di buon grado che noi donne possiamo godere, beh bisogna parlarne sempre, frequentemente. Anche perché tutte noi meritiamo i migliori orgasmi. Dobbiamo venire di più! Cioè, mi sarei risparmiata un sacco di anni tristi se avessi conosciuto prima il mondo dei sextoy, ho pensato per anni che fosse tutta colpa mia se non raggiungevo l’orgasmo durante un rapporto” continua Lily, “e soprattutto, un sextoy non può rovinare una relazione sentimentale, anzi va integrato all’interno della relazione. Basta comunicare”.
Penso sia una delle prime star mondiali a schierarsi così apertamente. Un conto è parlare di masturbazione, un altro è sponsorizzare una linea di vibratori. Ci sono state Ke$ha e Lady Gaga che hanno lanciato una linea di preservativi, ma Lily Allen sta andando oltre. Brava.
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