Dal 2013, quando Francesco subentrò al dimissionario Joseph Ratzinger, il mondo intero si trovò di fronte a una figura talmente opposta a quella fino allora in carica che il moto di simpatia fu quasi inevitabile. A ciò si unisca una abilissima attenzione di Bergoglio ai dettagli più significativi – quelli umani, quotidiani, pratici – e un racconto mediatico storicamente votato a uniformarsi.
Ne uscì fuori subito un’immagine poi consolidatasi nel tempo, quella di un Papa “spontaneo”, che parla a braccio e ha una parola per ogni categoria sociale. I numeri d’altronde sono sempre stati inequivocabili: nei suoi primi tre anni di carica (2013-2016) Bergoglio piace a 8 italiani su 10. All’opposto Ratzinger, al picco della popolarità solo nelle sue fasi dimissionarie, era apprezzato da 5 italiani su 10.
Appena un po’ più bassa invece la sua popolarità ora: piace a 7 italiani su 10, in un percorso che evidenzia una linea praticamente uniforme del suo gradimento, malgrado ne siano successe eccome di cose all’interno del mondo ecclesiastico, in questi ultimi 7 anni o poco più.
Eppure, Bergoglio pare interpretare una figura slegata dalla Chiesa. Anche in questo senso, i numeri aiutano a raccontare l’atteggiamento: lo apprezzano a una percentuale vicina al 100% i cristiani praticanti, ma anche tra i cosiddetti “saltuari” il gradimento è unanime. Piace poi al 50% di chi non va mai a messa e anche a elevate percentuali di non credenti.
Apprezzamenti quindi che non calano necessariamente al calare della pratica religiosa. Le impressioni sulla Chiesa sono invece molto diverse: il gradimento scende di pari passo con la pratica religiosa, toccando percentuali bassissime di apprezzamento già tra gli stessi credenti ma non praticanti (9%).
Anche sul fronte politico, Bergoglio sembra considerato quasi una figura a sé stante: lo apprezzano 9 elettori su 10 del Pd, 7 su 10 di Forza Italia e Movimento 5 stelle. E la chiesa? Percentuali rilevanti di gradimento si rilevano solo tra gli elettori di Forza Italia.
Gran parte dei numeri indicati si riferiscono al sondaggio dell’ottobre 2020 realizzato da Demos & Pi e commissionato da Repubblica, che ne ha poi tratto un articolo di commento a firma Ilvo Diamanti.
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