Il sindaco di Torino Chiara Appendino ha oltrepassato a fini propagandistici il muro dell’utero (il proprio utero, perlomeno, ma poco cambia), pubblicando sui social l’immagine del volto del figlio che porta in grembo, figlio del quale peraltro rivela peraltro pure il futuro nome. Un’immagine, frutto di un’ecografia 3d, che di norma i futuri genitori che non si chiamano Chiara Ferragni conservano gelosamente e che mostrano al massimo a qualcuno dei propri cari.
Al contrario di Chiara Ferragni, che “ovviamente” aveva a sua volta pubblicato la foto dell’ecografia, Chiara Appendino non fa o non dovrebbe fare business o intrattenimento sui social, ma fa la politica e l’amministratrice pubblica, dunque è una che dovrebbe dare l’esempio (vabbè…). E, al contrario di Chiara Ferragni, Chiara Appendino utilizza l’immagine del suo futuro figlio per fare propaganda su un tema divisivo, improvvisandosi esperta, instillando la “giusta” dose di terrore citando gli episodi di cronaca che suffragano la sua tesi (e omettendo ovviamente gli altri) e facendo campagna a favore della vaccinazione delle donne in gravidanza.
Un tema, quello affrontato con tale assertività dalla Appendino, che peraltro è discusso e con delle posizioni quantomeno altalenanti da parte degli addetti ai lavori: fino a poco tempo fa il vaccino per le donne gravide veniva sconsigliato e tuttora per esempio sulla documentazione del farmaco Pfizer/Biontech si legge che “la somministrazione di Comirnaty durante la gravidanza deve essere presa in considerazione solo se i potenziali benefici sono superiori ai potenziali rischi per la madre e per il feto” e “se è in corso una gravidanza, se sospetta o sta pianificando una gravidanza o se sta allattando con latte materno chieda consiglio al medico o al farmacista prima di ricevere questo vaccino”.
Mentre i giornali rischiano guai se pubblicano l’immagine non oscurata del viso di un ragazzo di 17 anni e 364 giorni, c’è chi come le due Chiara (imitate sciaguratamente da varie persone non note e che dunque nemmeno traggono profitto da tale pratica) pubblica sui social, alla mercé di chiunque e rintracciabile per sempre in Rete con tutti i rischi del caso, l’intera esistenza del figlio, dagli ultimi mesi di gravidanza in poi.
Che i politici agiscano ormai come una sorta di brutta copia degli influencer non è una novità, ma dove arriveremo? Alla politica-influencer che pubblica il video del concepimento del futuro pargolo? Salvo rarissime eccezioni, sarebbe un brutto spettacolo.
Nel frattempo, facciamo gli auguri a Chiara Appendino. Auguri e figli maschi? No, che sia maschio già lo sappiamo. Sappiamo pure come si chiamerà. Sappiamo pure, ce lo assicura Chiara Appendino, che grazie al suo vaccino sarà sano e pieno di anticorpi. Sarà, maschio, sano, immune. E, visto che ancora prima di nascere è già diventato a sua insaputa un manifesto vaccinista, sarebbe epico se giunto all’età dell’eventuale ragione il giovanicello diventasse un no vax convinto.