Dopo l’impennata dei prezzi raggiunta a metà 2022, il mercato dell’usato degli orologi di lusso si è un po’ chetato, come a voler ristabilire un po’ di ordine all’interno di un mercato che, negli ultimi anni, era diventato una giungla selvaggia caratterizzato da reseller improvvisati che spuntavano fuori come funghi. Alcuni modelli, tra Rolex, Patek Philippe, Audemars Piguet, ma non solo, avevano guadagnato anche oltre il 200% del proprio valore in giusto una manciata di mesi, mandando in fibrillazione milioni di appassionati, trasformandoli in cinici speculatori. Ora, anche a causa di una congiuntura economica non proprio favorevole, il mercato del secondo polso ha rallentato, tornando a una crescita più sana e in linea a quella degli anni precedenti al 2022.
In concomitanza con i valori discendenti dell’usato, però, il mercato del nuovo, di Rolex, non sembra patire i venti di crisi economica che si stagliano all’orizzonte ma, a quanto pare, ne sta traendo beneficio, facendo segnare nel 2023 un +11% rispetto all’anno precedente. Ma non è tutto, il fatturato complessivo del marchio Ginevrino è salito a 10,1 miliardi di franchi svizzeri, facendo segnare un record, non solo per sé, ma per tutto il settore.
I dati emersi dall’annuale ricerca eseguita congiuntamente da Morgan Stanley e LuxeConsult, confermano, per l’ennesimo anno, l’inossidabile comando del colosso coronato rispetto alla concorrenza arrivando, addirittura, ad avere un 30% dello share di mercato, qualcosa che mai si era visto prima. I competitor, infatti, si fermano parecchio indietro e, per raggiungere gli oltre 10 miliardi di fatturato, bisogna mettere insieme le altre quattro maison principali, ovvero Cartier (3,1 miliardi), Omega (2,6), Audemars Piguet (2,4 miliardi) e Patek Philippe (2,1 miliardi).
Per la prima volta, l’anno scorso, si è aggiunto a quei pochissimi brand che fatturano oltre un miliardo di franchi, anche uno storico nome dell’orologeria, Vacheron Constantin. Controllata dal gruppo Richemont, Vacheron, si sta piano piano riprendendo una posizione apicale come le spetterebbe di diritto, anche a fronte della realizzazione di alcuni tra i segnatempo più pregiati nella storia degli orologi.
Sarà interessante vedere se, anche nel 2024, Rolex riuscirà a mantenere un trend così straordinariamente positivo, eguagliando o, addirittura, superando, l’1,24 milioni di orologi prodotti lo scorso anno. Non ci resta che aspettare e, nel caso, metterci in lista...