Il filosofo Paolo Becchi, in passato vicino al M5s («È stata un'esperienza bellissima e certo non la rinnego»), si era sbilanciato nella previsione sull'esito della grande crisi all’interno del M5s e sul braccio di ferro Grillo-Conte. Per lui, il matrimonio, anche se non d'amore, poteva compiersi. E invece nelle ultime ore è andata in modo diametralmente opposto. Lo abbiamo contatta e non ci ha nascosto tutto il suo stupore e anche un po’ di rammarico.
Professore, non si può dire che si aspettava la rottura di Grillo verso Conte.
Con tutta franchezza non me lo aspettavo, ero convinto che ci sarebbe stato un accordo. Almeno un matrimonio di interessi, nell’interesse di tutti. Conte forse ha sbagliato, perché Grillo ha un carattere rancoroso, pieno di risentimenti e sentirsi affrontato direttamente lo ha spinto alla chiusura definitiva.
Eppure, era stato Grillo a “creare” Conte politicamente.
Su Conte aveva molto puntato. È quindi impossibile che tutto quello che l’ex premier ha fatto finora sia squalificato da questa decisione. È Grillo che in qualche modo ha creato Conte nel Movimento e ora lo ha anche distrutto. L’avvocato non è stato abbastanza abile nel capire che il personaggio è facilmente irascibile e volubile. Prima gli ha regalato il partito, gli ha detto di redigere lo statuto, ha detto di fidarsi ciecamente e poi con un sonoro “vaffa” l’ha mandato a quel paese.
Ci si può fidare di un garante così volubile?
È una osservazione intelligente, ma al momento la politica è il regno dell’irrazionale. Non ha senso quello che è successo. Distrugge Conte e nel contempo il M5s. Adesso pensa al direttorio, dopo aver detto che non l’avrebbe fatto. Non è una scelta razionale, ma dettata dal rancore. Non accetta che una persona si permetta di parlargli in quel modo. Conte avrebbe potuto fare un discorso meno aggressivo e, per così dire, Grillo non gliel’ha perdonata.
Quali saranno le conseguenze nel M5s?
Grillo nel M5s può fare quello che vuole. Ha ragione Conte quando parla di “padre padrone”. Non credo che Grillo abbia molto interesse per il Paese, perché se in futuro fosse ancora il partito di maggioranza relativa sarebbe pericoloso. Ma ormai sarà una costola più spostata a sinistra del Pd molto ridimensionata e penso che finirà lì. Nasce con un vaffa e finisce con un vaffa.
Crede che il processo nel quale è coinvolto il figlio di Grillo e la sua visita inaspettata all’ambasciata cinese possano aver influito?
Sicuramente Grillo sta vivendo in maniera privata dei turbamenti e lasciano il segno nella persona. La condizione del figlio può averlo spinto a non riflettere. Come non ha riflettuto con quel video che lo ha posto ai margini dell’opinione pubblica. Così la decisione verso Conte che sembra irrevocabile. Sull’Ambasciata cinese non credo possa aver determinato qualcosa. Non credo ci sia un motivo politico per la rottura, ma la politica che diventa totalmente irrazionale e legata agli umori delle persone. Grillo è quello che cacciava dal M5s, da vero “padre padrone”, chi la pensava in modo diverso. Non ha più, come alle origini, Gianroberto Casaleggio che provocava una continua discussione. Da solo è mancata l’anima più ragionante del Movimento e alla fine se ne avvantaggerà il Pd. Perché votare una copia quando hai l’originale?