Chiariamo subito una cosa per evitare le polemiche. Chi scrive non è un esperto di cinema e nemmeno si professa tale, è soltanto un grande appassionato che ama l’universo Marvel e tutta la serie di film che si porta dietro. C’è da dire soltanto una cosa Spiderman No Way Home è una bomba, senza tanti giri di parole. Tralasciando la sceneggiatura e la fotografia, la storia dietro a quello che probabilmente sarà l’ultimo degli episodi dell’Uomo Ragno interpretato da Tom Holland è la maniera migliore per far convergere in un unico punto tutti gli Spiderman che abbiamo visto.
Partendo dal presupposto che per capire le oltre due ore e mezzo di film bisogna aver visto (e capito) almeno tutta la fase tre che si conclude proprio con il secondo capitolo di Spiderman. È proprio alla fine di Far From Home che Mysterio rivela a tutto il mondo l’identità segreta dell’Uomo Ragno dando inizio… alla fine. Perché No Way Home infatti si apre con una crisi semi-esistenziale-adolescenziale di Peter Parker che, in piena fase teen, chiede a Dottor Strange di aiutarlo per risolvere un capriccio personale. Far dimenticare all’interno universo la vera identità di Spiderman. E insomma da lì succede il finimondo perché tra incantesimi sbagliati e altre mille cose parte il momento amarcord con tutti i peggio cattivi che tornano così, dal nulla. Bellissimo, brividi quando spuntano Goblin e Dr. Octopus visibilmente (e giustamente) invecchiati. Cioè in un attimo, de botto tutti nella mischia. Ma cosa vogliamo di più di un mega momento amarcord in super chiave moderna.
Che poi ci siano buchi di trama, sceneggiature scritto ad cazzum, citando Seneca, e tante cose un po’ messe lì a caso potremmo essere d’accordo. Ma se c’è una cosa che la Marvel sa fare davvero bene è intrattenere. Mica ogni film deve essere serio o impegnato o peggio ancora deve avere una logica. Spiderman è Spiderman è quando i tre supereroi son tornati tutti insieme a combattere cioè è stata una mega iper figata. Tobey Maguire che dopo aver difeso i grattacieli di New York cade nella droga e ritorna visibilmente invecchiato, abbiamo visto un Andrew Garfield visibilmente più maturo dopo la perdita della sua ‘MJ’ e Tom Holland che è costretto diventare grande prima del previsto. I tre uomini ragno che combattono ci hanno fatto tornare ragazzini. Con ‘No Way Home’ la Marvel e la Sony in un attimo hanno riunito tutte e tre le saghe e lo hanno fatto da Dio.
Uno i film deve goderseli, quelli della Marvel poi non è che siano poi così intellettuali. Soprattutto se non si è critici cinematografici che, per lavoro devono per forza stroncare o premiare una pellicola. Chi scrive se lo è goduto e non vede l’ora di vedere ora tutta la fase legata al Multiverso. Perché la Marvel non sbaglia mai e potrebbe produrre fino all’infinito film epici. E adesso, sempre chi scrive si sbilancia. Spiderman No Way Home è forse è nella top 3 di tutta la saga. Tranne che per gli Avengers, quelli sono fuori categoria.