Non capisco. Non capisco questo continuo appigliarsi ai distinguo, manco fossero specchi, soprattutto quando la questione è palese, oggettiva e da una parte c’è la ragione e dall’altra il torto. Non capisco gli uomini che fanno differenza tra una denuncia formale e una no, né chi parla di goliardia o di casi singoli. E non capisco nemmeno chi utilizza come leva per delegittimare le ragazze che sono state molestate il fatto che già da qualche giorno prima della manifestazione degli alpini l’associazione "Non una di meno" aveva invitato a denunciare eventuali violenze. A voi uomini che fate questi ragionamenti chiedo e mi chiedo: e quindi?
Chiedo e mi chiedo: cos’è, se una donna viene palpeggiata, apostrofata, violentata e denuncia la cosa a un’associazione piuttosto che alla polizia l’episodio è meno importante e meno grave? Sapete voi che dite così quanto sia difficile denunciare, raccontare le molestie ricevute, mettersi a nudo? Eppure bastano le basi di psicologia per rispondersi. Chiedo e mi chiedo: cos’è, se già da giorni l’associazione Non una di meno aveva messo in guardia le ragazze che i raduni degli Alpini funzionavano così davvero credete che questo possa aver influito a denunciare situazioni che non erano in realtà denunciabili o che proprio questo avviso non le abbia invece sensibilizzate che una parola o una mano di troppo non sono atti goliardici ma vere molestie?
Badate bene: le associazioni femministe mi stanno spesso sulle palle, spesso non le sopporto perché non sopporto cosa dicono e come lo dicono, su MOW siamo stati i primi a far notare che per le violenze di Capodanno a Milano, di matrice islamica, non c’era stata tutta l’attenzione che invece è stata dedicata a quelle avvenute durante il raduno di Rimini, così come siamo stati tra i primi a raccogliere opinioni dubbiose (vedi intervista a Giovanardi). Ma detto questo continuo a chiedermi e a chiedere: perché difendere atteggiamenti modi linguaggi ignobili, obsoleti, fatiscenti solo per il gusto di andare contro un’associazione che la giudicate pesante e contro il cosiddetto politically correct?
Io il politically correct lo banno, lo schifo, ne penso tutto il male possibile ma qui non c’entra niente. C’entra che fare battute da coglioni per fare i coglioni davanti ad altri coglioni solo perché si è in gruppo o addirittura spingersi oltre non è ganzo, è da stronzi. Punto. O bisogna pensare che siamo sempre alle solite, che siamo sempre lì e cioè che le donne sono tutte puttane a meno che non si tratti di tua madre o tua figlia? Eh?
E qui vi voglio: voi tutti che fate i distinguo e nonostante i video e nonostante le evidenze difendete gli Alpini cosa direste se la ragazza del bar molestata fosse vostra figlia o la vostra fidanzata? Direste che la molestia è molestia solo se la vostra figlia o la vostra fidanzata fa verbalizzare tutto quello che è successo a un carabiniere? Direste che
la battuta neanche a doppio senso ma proprio esplicita è goliardia? Direste alle vostre figlie e fidanzate che quella manata sulle tette appena ricevuta l’hanno mal interpretata solo perché qualche giorno prima un’amica le aveva avvertite che questa cosa sarebbe potuta succedere? Totò diceva: ma mi faccia il piacere. Ecco, fatemi il piacere.