Oggi Zlatan Ibrahimović compie 39 anni. Ma io non sono qui per raccontarvi chi è Zlatan Ibrahimović. Perché Ibra non è un calciatore, è Il Calciatore, e io, da circa quattordici anni, sono innamorata di lui.
Chissenefrega di sua moglie Helena e del suo ultimo presunto flirt con Diletta Liotta: io sono la donna della sua vita ed è giunta l’ora di affrontare questo argomento.
Per correttezza nei vostri confronti e del mio dolce Zlatan, ci tengo a precisare che d’ora in avanti mi rivolgerò direttamente a lui. Il suo compleanno è il momento adatto per inchiodarlo alle sue responsabilità.
Caro Zlatan, innanzitutto devi saperlo: sul mio Instagram ho creato una bellissima storia in evidenza dedicata a te, ai tuoi gol, ai tuoi successi e alle tue foto che mi mandano in brodo di giuggiole come una sedicenne.
Praticamente ogni giorno ti mando messaggi su Twitter per chiederti come stai, per chiederti se vuoi uscire, se vuoi sposarmi, se vuoi un massaggio post partita, se vuoi attaccarmi il Covid, per non parlare del delirio durante le partite (sono attiva nel cosiddetto twittermilan e altre liste). Ma tu fai il timido e non mi rispondi mai! Immagino tu sia pieno di impegni e sbattimenti vari, e ora anche di virus, ma una volta mi hai messo like a un mio tweet e io non dimentico. Ecco quella volta ho capito che abbiamo in comune moltissime cose, tipo un soprammobile a forma di nano da giardino rosso che fa il dito medio: è o non è amore a prima vista? Io dico di sì.
Io e te, mio amato Zlatan, saremmo sicuramente una delle più belle e durature coppie del mondo conosciuto. Sì perché si sa: alla base di una relazione duratura c’è una perfetta intesa sessuale. Una di quelle alchimie pazzesche, esplosive, e tu devi essere uno di quegli amanti passionali, carnali, che ti prende ti tira su e ti rigira come gli pare, uno attento alle esigenze della sua donna, ma che, insomma, ORA TI PRENDO E TI RIBALTO. E io mi farei ribaltare tantissimo e per te sarei pronta perfino a trasferirmi a Malmö.
Ah, mio amato, mi accollerei pure i tuoi due figli Maximilian e Vincent - che praticamente hanno la mia età (no dai esagerata). Chissà che papà carino che sei! Io lo so che dietro a quella faccia sempre un po’ severa c’è un sorrisone da orsacchiotto e sai perché io l’ho capito? Perché solo gli occhi dell’amore vedono queste cose.
Leao, ogni tanto ti guarda intimorito. Dalla panchina ha paura di incrociare il tuo sguardo. E fa bene. Ma tu non gli stai insegnando solo il calcio, tu gli stai insegnando la vita.
Spesso mi chiedo: “Ma Ibra saprà cucinare?” e poi mi rispondo di sì, che sciocca: Ibra sa fare tutto. Ti immagino ammazzare a mani nude un bisonte e poi pulirlo, una di quelle scene alla Bear Grylls in cui poi lo cucini mettendo in piedi un barbecue con due pietre, due cuori e una capanna.
Ma poi Ibra, senti un po’, ma perché dopo tua moglie - quella bellissima bionda che ti accompagna da vent’anni - e dopo la Leotta - altra bionda, anche se io non ci credo - non provi qualcosa di nuovo? Io sono mora, occhi neri e sguardo languido e, soprattutto, come te, anche io non ritengo che gli altri esseri umani siano degni di paragonarsi a me. Lo vedi che siamo fatti l’uno per l’altra?
Perché non mi rispondi mai? Questo mi rende triste. Mi ricordo quando sei tornato al Milan e io ero allo stadio e ti ho visto segnare. Sai cosa ho fatto? No, non puoi saperlo. Vabbè, a parte che mi son buttata letteralmente per terra, ma poi per festeggiare a noi due ho preso una birra! UNA BIRRA, sì, anche se sono celiaca!
Comunque, senti, oggi è il tuo compleanno e io volevo dirti che chi ti critica, chi dice che alla tua età uno deve ritirarsi, dovrebbe farsi una bella visita oculistica e una neurologica.
Tu, secondo me, dovresti giocare anche l’anno prossimo, perché io un campionato senza di te non me lo voglio immaginare. Però puoi fare a meno di giocare se mi sposi e vieni a stare con me me in provincia di Ostuni. Promettimi che ci pensi. Tanti auguri amore mio.