Il terreno è scivoloso perché quando si parla di genere, diritti, innovazione, inclusione, qualsiasi osservazione critica è comunque soggetta a pericolo di interpretazioni strumentali. È quello che accade quotidianamente a chi esprime un’opinione e poi qualche leoncino da tastiera gonfia il pelo dietro l’anonimato e attacca “indignato”. In questo caso, poi, si impone ancora più prudenza perché sono coinvolti due bambini, voluti, cercati, amati, quanto innocenti come tutti i bambini. La notizia riguarda Tiziano Ferro, che seguo dai tempi di Sere nere, uno dei miei artisti preferiti: di un talento immenso, in più gentile (l’ho incrociato più di una volta ed è sempre stato più che piacevole), stimato da gente che stimo (a partire da Mara Maionchi che l’ha praticamente scoperto lavorando al suo primo disco e lo rincuorava quando lui un ragazzo ed era preoccupato che si sapesse che era gay). È pure amico di una mia amica, Mara Venier, che non è certo facilissima a dare stima e confidenza a destra e a manca. Bene, dopo nemmeno tre anni dalle nozze con Victor Allen, rese pubbliche con tanto di fede al dito, foto posate, interviste, siamo già al capito finale, un capitolo iniziato già molto prima che la notizia fosse resa pubblica dal cantante come ha rivelato lui stesso sui suoi social a noi follower: «Da qualche tempo è cominciata una dolorosa separazione da Victor. L’ho affrontata in silenzio, proteggendo la riservatezza di tutti. Recentemente abbiamo avviato le pratiche per il divorzio».
Ovvio che non si può giudicare, come detto, ci vuole prudenza, se non si sa, sarebbe meglio tacere, ma faccio anche il giornalista, lui è un personaggio pubblico come pochi, in più si è sempre aperto anche nel privato, anche a costo di essere investito da critiche, ma questa mia non vuole esserlo, però la delusione c’è. Quel “c’è qualcosa di grande tra di noi” cantato da Cesare Cremonini s’è dissolto come neve al sole.
Proprio al suo pubblico per questo forse Tiziano scrive: «Siete tutti importanti per me e per questo motivo, arrivo con un messaggio a cuore aperto e portando la mia anima, proprio come ho sempre fatto, sperando nella vostra comprensione e supporto continuo nell'affrontare questo momento difficile della mia vita».
La comprensione è totale certo, ma, come titolava un poeta assoluto come Massimo Troisi, credevo fosse amore invece era un calesse. Tiziano e il marito Victor Allen pare si fossero conosciuti cinque anni fa, Victor era un consulente di una casa di produzione con cui Tiziano doveva girare un video a Los Angeles, visto e preso. Poi le nozze, nel 2019, richieste da Victor con tanto di anello offerto in ginocchioni, piuttosto strombazzate, fatte a Los Angeles e a Sabaudia, foto posatissime con fedi in bella vista. «L’idea è stata di Victor, quando l’ho visto in ginocchio con l’anello sono scoppiato a piangere. Per me è pronto a diventare genitore», aveva raccontato. «Con il matrimonio Victor entra a far parte della mia famiglia e questa è una verità che non si può tacere, una verità che, come ai tempi del mio coming out, spero possa essere utile a qualcuno».
Quindi nella loro casa di Los Angeles arrivarono i cani adottati (bellissimo gesto d’amore: cani adulti, presi al canile, quelli che nessuno vuole), poi la morte del primo cane, il meraviglioso Beau, quindi l’arrivo del secondo («Per dare un senso alla morte di Beau»). E infine la notizia più importante: l’arrivo di due figli, “pur non chiarendo quali siano state le modalità di accesso alla vita genitoriale”, hanno scritto i giornali, anche questi annunciati via social nel febbraio del 2022, quando avevano uno 9 e l’altra 4 mesi.
Ripeto, qui non voglio giudicare, ma la delusione c’è per chi ha seguito questa famiglia così unica, c’è e rincresce per l’affetto che proviamo tutti per Tiziano Ferro. Di Allen non so nulla. E anche in questa occasione Tiziano si dimostra l’uomo di spessore che è. Scrive: «È un momento delicato, in cui tutta la mia attenzione è concentrata sulla tutela dei miei due meravigliosi figli, che attualmente trascorrono la maggior parte del tempo a casa con me… In questo momento non posso lasciarli e non posso portarli con me in Italia… si tratta di due bambini piccolissimi e della loro serenità. Chiedo immensamente scusa, ma adesso sono loro la mia priorità. Il vostro affetto mi ha sempre sostenuto nelle situazioni difficili e sono certo che accadrà anche stavolta: mi affido al vostro buon cuore. Questo momento buio passerà e torneremo a cantare e a ridere, a parlare del mio libero, della mia vita, della nostra vita».
Dispiace perché fino a ieri sembrava che tutto fosse tranquillo tra loro, invece, come spesso accade, l’apparenza cela verità nascoste. Lo scorso giugno Victor Allen era in Italia per assistere al concerto di Tiziano Ferro a Firenze proprio insieme ai loro due figli. Un quadro meraviglioso. Le immagini di Victor con i bambini a sostenere il cantante nel backstage avevano fatto impazzire i fan. Eppure era già in corso la dolorosa separazione.
E ora inizia l’iter del divorzio, che è comunque orrendo anche se gli ex sono rimasti in “rapporti civili”. Gli avvocati matrimonialisti mi spiegano che ora, secondo la legge Usa, Ferro dovrà trovare un accordo affinché i bimbi possano viaggiare. Perché in Italia comunque non c’è una legge che tuteli i figli nati da coppie omosessuali in altri Paesi. Il nostro paese non riconosce il certificato di nascita con due genitori dello stesso sesso. Per diventare padre, uno dei due genitori dovrebbe effettuare la stepchild adoption, l’adozione in casi particolari introdotta dalla legge per tutelare il diritto del minore alla famiglia in situazioni che non avrebbero consentito di giungere all’adozione piena. L’aveva spiegato anche Tiziano Ferro: «Se stanno male, solo io posso andare al pronto soccorso perché Victor non risulta sul passaporto, il che è una cosa aberrante… Per questo non gli ho ancora fatto il passaporto italiano anche se ne hanno diritto, forse lo farò più avanti, o lo faranno loro. Tanto a farli entrare col passaporto italiano avrebbero solo svantaggi, mentre da americani son tranquillo, so che se vengo in tour Victor può prendersi cura di loro… È una cosa che può sembrare stupida, e invece mi fa soffrire da morire». Al di là delle questioni morali che non mi interessano in questo contesto, il bene dei minori viene prima di tutto. Al di là di ogni delusione per una famiglia spezzata, un fatto che va accettato, delle leggi, giuste o sbagliate, mi rassicura il pensiero di Tiziano che spero sia lo stesso di Victor: i bambini prima di tutto.