Royal Enfield non è come gli altri. Nasce in Inghilterra, ma ha trovato la sua fortuna in India quando la capitale si chiamava ancora Bombay e gli inglesi insegnavano al mondo a fare motociclette. Oggi è tra i pochi marchi storici ad avere più di semplici appassionati come clienti: molta gente queste moto le compra perché ne ha bisogno, come i nostri nonni nel dopoguerra, il che ci restituisce una grande garanzia di affidabilità e concreteza: quelle che ci arrivano in Italia sono moto solide, ben fatte, poco assetate e poco onerose, oltre che più accessibili rispetto alla media di mercato. In breve, buona parte del marketing Royal Enfield lo fanno i clienti. Così abbiamo passato una giornata con la Super Meteor 650, ultima arrivata in gamma - fresca di presentazione ad EICMA 2022 - nonché nuova capostipite del marchio. A vederla, di primo impatto, sembra rispondere principalmente a tre categorie di motociclisti: chi ritorna in moto dopo tanti anni, chi vuole provarci con stile e, per chiudere, per chi si è ormai legato a Royal Enfield e non sceglierebbe mai altro. Dopo averla guidata possiamo dire che la Super Meteor è questo e anche qualcosa in più.
Come è fatta la Super Meteor 650
Innanzitutto la Super Meteor è una cruiser pura, una moto su cui ci si siede col busto leggermente all’indietro appoggiando i piedi verso l’avantreno per la massima comodità anche dopo lunghi tragitti. Niente di troppo estremo comunque. Quando cominci a girarle intorno, soppesandola, come farebbe un cane con i suoi simili al parco, vedi una moto ben curata nei dettagli, rifinita ovunque: blocchetti solidi, un bel faro a led (come lo è il fanale) e il carter con il logo impresso sono tutti segnali che lasciano intendere una progettazione accurata. È molto pulita la Super Meteor, non lascia un groviglio di cavi in vista come la peggior scrivania dell’ufficio. Belle - se non altro perché ormai non così frequenti - le alette per il raffreddamento ad aria e olio del bicilindrico, così come gli specchietti e la vaschetta per il liquido dei freni: in sintesi, non sono stati messi lì con l’implicito suggerimento di sostituirli appena completato l’acquisto.
Nel complesso la Super Meteor 650 è fatta molto bene, qualche piccola questione la si può sollevare sul piccolo scompartimento laterale apribile con la chiave - non troppo intuitivo - o sulla totale assenza del contagiri per la strumentazione, cosa che tutto sommato non infastidisce più di tanto vista la tipologia di moto: inutile sfruttarla ad alti regimi e in fin dei conti è meglio avere sott’occhio il livello carburante. A tal proposito la strumentazione è semplice, chiara e ben leggibile, con un tachimetro analogico a ferro di cavallo a cui si aggiunge un piccolo display su cui passano le informazioni del navigatore. Il 'Tripper', così si chiama, traduce le informazioni dallo smartphone quando (dopo averlo collegato alla moto) impostiamo una destinazione sul dispositivo. Royal Enfield per non farci mancare nulla ha anche inserito una presa USB per la ricarica: niente male. La chicca per gli appassionati veri però - quelli con almeno un 40 di piede - è la possibilità, al costo di un paio di pieni di benzina, di installare il cambio a bilanciere, presente di serie sul mercato domestico.
Al netto delle considerazioni oggettive, questa Royal Enfield ha qualcosa che tante altre non possono permettersi: se chiudi gli occhi, in un attimo, ti immagini Gregory David Roberts tra le strade polverose dell’India, con la targa anteriore sulla forcella e gli occhiali specchiati a goccia. È la moto di Shantaram, o comunque di un viaggiatore vero, uno che quando sale in moto non ha bisogno di pensare a dove sta andando ma soltanto alle cose della vita, sensazione che riporta al centro dell'attenzione il senso stesso del motociclismo.
Le sue misure: cosa raccontano i numeri
La Super Meteor 650 ospita lo stesso motore della Interceptor, anche se è stato rivisto per rispondere meglio alla sua indole di cruiser. Completamente nuovo, invece, il telaio tubolare in acciaio che traccia la linea della moto. Il bicilindrico raffreddato ad aria e olio (da 648 cc per i più precisi) eroga 47 CV a 7.250 giri e 52 Nm di coppia a 5.650 giri, che complice un cambio a sei marce piuttosto morbido permette di percorrere più di 20 chilometri con un litro e di raggiungere senza grosse complicazioni velocità ben oltre il limite consentito dal Codice della Strada. Vero è che per farsi multare bisogna indugiare sulla manopola del gas con una certa insistenza: l’accelerazione non è mai troppo repentina, anche per via dei 241 Kg in ordine di marcia col pieno al serbatoio (ben fatto, a goccia) da 15,7 litri. Per quanto riguarda la dotazione ciclistica invece, all’anteriore troviamo una forcella a steli rovesciati Showa da 43 mm con 120 mm di escursione, mentre al posteriore ci sono due ammortizzatori (sempre Showa) con precarico regolabile in 5 posizioni. L’impianto frenante, infine, è marchiato ByBre, la succursale indiana di Brembo, e si compone di un disco singolo da 320 mm all’anteriore e 300 mm al posteriore con pinza a doppio pistoncino e leve regolabili, oltre ad un ABS a doppio canale. Non sono presenti mappature per l'erogazione, ma non se ne sente per nulla la mancanza.
La prova su strada della Royal Enfield Super Meteor 650: tutto scorre
Per iniziare, la seduta è particolarmente comoda. E non soltanto in viaggio, la Super Meteor è comoda sempre: in manovra, al semaforo e in tutte quelle situazioni in cui una moto può impensierire chi ha poca esperienza o magari poca forza fisica. Oltretutto, per via di un baricentro decisamente basso, i 241 Kg di peso col pieno tendono a scomparire piuttosto in fretta. Così parti con il trottare del biciclindrico nelle orecchie e bastano una decina di metri per prendere confidenza con il mezzo: le braccia sono riposate, non troppo stese, ed il comfort è elevato sia per i più alti (oltre il metro e ottanta) che per chi non arriva al metro e settanta. Il motore non ha un grande allungo, ma il cambio è preciso e - una volta regolata la leva della frizione - per nulla impegnativo. Così metti la terza, la stiracchi, appoggi la quarta: il motore riprende sempre bene, non strappa perché è docile, non è costruito per impressionare. È una moto, la Super Meteor 650, che ti concede il lusso di tornare a pensare, di assaporare i chilometri, sempre morbida ma capace di tutto. Sorpassare un’auto è semplice, anche in autostrada e non serve mettere la sesta per viaggiare a 130 Km/h indicati, anche se farlo significa ridurre i consumi e viaggiare su di un tappeto di velluto. Così il trasferimento passa alla svelta, non c’è protezione dall’aria ma tutto sommato nonostante l’inverno non se ne sente l’esigenza. È quando cominciamo a salire per un lungo percorso di misto, in montagna, che la Super Meteor stupisce davvero. Perché da una cruiser ti aspetti comodità, un motore affidabile e il vento in faccia, ma era difficile pensarla anche agile tra le curve. E invece è morbida, leggera e soprattutto sicurissima, piantata sul binario come se di ruote ne avesse due in più. Ci puoi fare delle belle pieghe, tenere lì una marcia e usarla per tutto il tragitto o spingere un po’ di più concentrandoti sulla guida. La frenata è decisamente a punto e l’ABS al posteriore non ci pensa troppo ad intervenire, mentre per quanto riguarda le sospensioni gli ammortizzatori al posteriore sono un po’ secchi sulle imperfezioni più marcate dell'asfalto. Di contro, vibrazioni non se ne sentono e la Super Meteor perdona qualunque disattenzione.
C’è qualcosa in questa moto che te la fa piacere a pelle, da subito. È una soluzione romantica questa moto, ti ricorda che puoi scegliere di essere contento anche senza spendere una fortuna e ti mette in testa un’idea di viaggio più pura. Così quando scopri che va anche molto bene e che difetti degni di nota non ce ne sono ci rimani quasi male, perché eri pronto a perdonarle tutto. A fine giornata ti rendi conto che questa è una moto, questo è il motociclismo. Ecco, se dovessimo spiegarlo ai bambini, la Royal Enfield Super Meteor sarebbe l'esempio perfetto.
Prezzi e conclusioni
La versione che abbiamo avuto in prova, la Astral, ha un prezzo di 7.200 euro. Ci sono poi le Interstellar, più rifinite con la loro tinta bicolore a 7.400 euro e poi la Celestial, ovverosia la tourer compresa di cupolino, schienale per il passeggero e sella comfort, venduta a 7.700 euro. Le moto, ci hanno spiegato durante la conferenza stampa, sono in pronta consegna, e possono essere acquistate anche tramite finanziamento con rate di circa 200 euro al mese. Ad ogni modo, il prezzo di acquisto comprende una garanzia di 3 anni comprensiva di assistenza stradale.
In conclusione la Super Meteor 650 è una moto ben fatta, costruita con stile e pensata per durare a lungo. È poi facile, comoda e anche versatile, perché se la cava bene in autostrada e sa divertire nel misto. Quello a cui bisogna rinunciare, semmai, è quel calcio nella schiena garantito da cruiser d’altro genere, più grandi e impegnative. Qui però è diverso: tutto scorre, perché è una moto che ispira sentimento.