Questi arrivano e fanno paura. E, per una volta, non sono cinesi armati di belle moto a prezzi inarrivabili per la concorrenza, sono gli italiani. Roba di tradizione, di stile, ma anche di innovazione stilistica e tecnologica. Non è politica e nemmeno patriottismo, è semplicemente una buona notizia.
Il nuovo corso di Moto Guzzi, che festeggia il 100° anniversario del marchio presentando la V100 Mandello, è partito da lontano: V7 prima e V9 poi hanno acceso la miccia, la V85 TT ha fatto esplodere l’interesse. Un nuovo corso che piace perché le moto in gamma sono lontane dalle solite proposte di mercato, vanno per una loro strada. Più lunga, perché le prestazioni e i numeri passano in secondo piano, ma in fondo più gustosa da percorrere.
Con la V100 Mandello Guzzi torna a parlare un po’ sportivo, almeno a giudicare dalla dotazione tecnica della moto che verrà presentata ufficialmente ad EICMA 2022: sospensioni semiattive Öhlins, impianto frenante Brembo, Pirelli Diablo Rosso IV su cerchi da 17 pollici e, soprattutto, un motore da circa 120 cavalli raffreddato a liquido, magari con la distribuzione OHC tanto cara ai guzzisti.
Un paio d’anni fa presentare una sport tourer come bandiera del marchio sarebbe stata una follia, le vendite le fanno maxienduro e naked. Ora invece non è così perché Moto Guzzi ha deciso di crederci, cosa che a modo suo ha fatto anche Aprilia. Perché il tris di 660, a partire da RS e Tuono e continuando con Touareg, è proprio questo. Una cosa che non c’era, un’alternativa al missile da portare solo in pista o all’endurona da guidare solo su strada. Gli inglesi dicono “when everyone goes right, go left” e la sensazione è che ai piani alti del Gruppo Piaggio questa frase l'abbiano incorniciata.
A noi restano moto di pregio e un po' di orgoglio per questi mezzi che altrove non sanno fare. Le Moto Guzzi portano un adesivo sul serbatoio con su scritto 100 anni di storia, sulle Aprilia trovi stampato 54 titoli mondiali. Un lusso così se lo possono permettere in pochi, ma dirlo non basta: serve andare avanti, pensare più in fretta e fare cose diverse. Come Guzzi e Aprilia, come la Vespa che è già elettrica da un paio d’anni.
Brava Piaggio!