Eicma arriva d’autunno. È finita la stagione del motociclista, quello che lo è solo d'estate almeno, ed è il momento migliore per parlare di quello che sarà il futuro. La parola novità diventa un mantra, quella capolavoro un dardo da riservare a una, massimo due motociclette.
Quando si arriva ad Eicma, comunque vada, viene naturale pensare ai mezzi che hanno calcato quei palchi, a volte cambiando il mercato. I nomi, specialmente per gli appassionati italiani, sono due: Ducati 916 e MV Agusta F4. Vederle ad Eicma, nel vecchio millennio, era come lanciarsi col paracadute in un futuro meraviglioso. Erano gli anni Novanta, eppure anche oggi sembra difficile, se non impossibile fare di meglio. Non erano soltanto la linea eterna, la cura per i dettagli e l’odore di manifattura a fare di queste due moto delle divinità su ruote. C’era Massimo Tamburini. Un genio della matita con una sua visione e una filosofia lontana dagli studi di design popolati da decine di impiegati. Il compromesso con la produzione si decideva, a quei tempi, litigando o convincendo, di pancia, con un colpo d’occhio.
Nico Cereghini, che Massimo l’ha conosciuto bene, durante i giorni di Eicma è tornato a ricordare - come fanno gli appassionati, appunto - le moto del passato. E ha tirato fuori la moto di Tamburini a cui nessuno, o quasi, pensava più: “Nei giorni di Eicma e del nostro MotoFestival, voglio dare spazio alla figura più amata e rappresentativa della moto Made in Italy: Massimo Tamburini”, racconta Nico in un post sui suoi profili social. “Qui è con la sua prima Bimota, dal libro di Saverio Livolsi, Giorgio Nada Editore. Massimo trova in Piemonte una MV 600 usata, la battezza il "canchero" per quanto lo entusiasma, la ribalta: il telaio, la cilindrata che sale a 750, la catena al posto del cardano, freni Fontana, serbatoio d'alluminio, pedane e manubri ricavati dal pieno... Un capolavoro che chi va al Salone del '71, in Fiera a Milano, può ammirare all'esterno, nei pressi dell'ingresso, sul cassone del furgone VW della Bimota. Da quella foto è partita tutta l'avventura del marchio e di Massimo: l'artigiano che ha creato la bella moto sportiva italiana. Indimenticabile”. Ecco cos’è Eicma: l’emozione delle prime volte, che a volte si vivono nel presente e altre nei ricordi di un’edizione passata.