Ogni volta che mi addentro lungo le pianure lombarde penso a Max Pezzali e alla sua mania per le Harley-Davidson. È la versione nostrana dei grandi spazi americani: lunghi rettilinei, risaie, fiumi e uccelli. Come non volere una cruiser tra le proprie mani? Una vibe che deve essersi in qualche maniera insinuata anche all’interno del centro stile di Moto Morini, non a caso con sede a Trivolzio, ai confini del nostro Nebraska. Proprio i ragazzi di Morini, infatti, hanno presentato negli scorsi mesi non una ma ben due moto dalla chiara ispirazione a stelle e strisce. Mi riferisco, naturalmente, alle nuove Calibro e Calibro Bagger, due proposte basate sul nuovo motore bicilindrico in linea da 693 c.c.. Delle due, abbiamo deciso di provare proprio la versione carenata. Com’è fatta e come si comporta su strada? Venite con noi per scoprirlo.
Com’è fatta
Partiamo dal design. La nuova Moto Morini Calibro Bagger ricalca gli stilemi delle moto di maggior successo di questo segmento. Il riferimento - inutile negarlo - è la Harley-Davidson Street Glide, la bagger per eccellenza. Si tratta, in realtà, di una moto più contenuta nelle dimensioni, una sorta di Street Glide in scala 1:2, quasi che i desginer di Moto Morini avessero in testa di mantenere quelle proporzioni, rendendole però più europee, più italiane. Il riferimento, da questo punto di vista, è infatti la più piccola della gamma Harley. Sulla Calibro, alcuni dettagli - come la conformazione del telaio a vista nei pressi del canotto di sterzo - rimandano decisamente a quanto visto, di recente, sulla Nightster Special. Ma la Calibro mantiene un’identità tutta sua, prendendo allo stesso tempo le distanze con un mondo che è giusto omaggiare ma è inutile scimmiottare. È per questo che, per parte nostra, apprezziamo in definitiva la scelta di utilizzare un bicilindrico parallelo, al posto di un motore a L. Così come comprendiamo la scelta di adoperare un serbatoio che strizza l’occhio al passato, ma di Moto Morini stessa (una sorta di fusione tra quello montato dalla fu Excalibur e dalla più recente Corsaro, da ben 15 litri). Interessante anche la soluzione scelta per il gruppo fari e frecce al posteriore, così come buona è l’integrazione delle borse.

Dicevamo del propulsore, elemento generalmente centrale su questo tipo di moto. La nuova Moto Morini Calibro Bagger è la prima moto firmata Morini a montare il nuovo motore bicilindrico da 693 c.c.. Si tratta dello stesso basamento che ha equipaggiato la precedente generazione di motori 650, con un guadagno di 3 mm dal punto di vista della corsa di ciascun pistone. La piccola iniezione di cubatura ha fatto però un gran bene a questo propulsore che, in questa configurazione, è in grado di erogare 69 CV e 68 Nm di coppia massima a 6.500 giri.

Raffreddato a liquido, questo bicilindrico parallelo è montato all’interno di un telaio a doppia culla in acciaio, su cui è montata una forcella a steli tradizionali, non regolabile, da 41 mm, con escursione ruota da 120 mm, e un doppio ammortizzatore con escursione da 100 mm, regolabile nel precarico. Sempre con riguardo alla ciclistica, la scelta per la ruota anteriore è ricaduta su un cerchio da 18 pollici, per il davanti, a cui è accoppiato un posteriore da 16. Il comparto frenante prevede un singolo disco da 320 mm, con pinza flottante, a 2 pistoncini, all’anteriore, mentre al posteriore è presente sempre un disco singolo, ma da 255 mm, sempre con pinza flottante a singolo pistoncino. La sella è a prova di gamba corta: 725 mm facili facili per gestire al meglio la moto in qualsiasi condizione. Capitolo peso: la moto fa segnare un valore pari a circa 200 Kg, a secco. Un valore nella media per un mezzo che di certo non fa delle performance assolute il suo cavallo di battaglia.

Ok ma come va?
Una volta in sella, la Moto Morini Calibro Bagger accoglie con una seduta e un’ergonomia decisamente comoda per il tipo di moto. Dimenticate posizioni da fachiro e lombari che chiedono pietà: i piedi sono sì rivolti in avanti, ma il complesso sella-pedane-manubrio resta comunque ben bilanciato, aiutando anche nelle fasi più dinamiche della guida. Inutile, poi, sottolineare come le manovre da fermo risultino estremamente facili, complice un baricentro giocoforza ribassato e un’altezza da terra estremamente contenuta.

La frizione, a cavo, stacca bene e senza richiedere un particolare sforzo di azionamento. Nei primi metri, il bicilindrico da 693 c.c. si muove agilmente, senza vibrare eccessivamente e mostrando una buona corposità. Come accennato in apertura, la piccola iniezione di cubatura ha aiutato notevolmente a dare struttura - come si direbbe nel mondo dell’enologia - a un motore, il 650, che soprattutto ai medi soffriva un po’ per l’assenza di coppia. Il 693 risulta decisamente più a suo agio in questo frangente, portando a guidare in maniera disimpegnata, godendo dell’armonia di una ciclistica nel complesso ben bilanciata. La moto, infatti, risulta tendenzialmente neutra nell’inserimento, portando il pilota a cercare la piega. Pilota che viene giocoforza immediatamente richiamato all’ordine dalle pedane, pronte a sfiaccolare dopo pochi gradi di inclinazione. Nulla di nuovo per quanti siano orientati a questo tipo di moto e, anzi, una luce a terra tutto sommato superiore a quella a cui le principali esponenti di questo segmento ci hanno abituato. Più che buona la frenata, soprattutto se - anche in questo caso, in puro stile cruiser - ad essere coinvolto è il freno posteriore.

La protezione aerodinamica non fa rimpiangere un cupolino più alto, se - come il sottoscritto - non raggiungete il metro e ottanta, ma se l’idea è quella di fare molta strada con questa Bagger, mettete in conto una notevole esposizione all’aria delle gambe, totalmente in balia dei flussi d’aria provenienti dall’avantreno. Sempre in ottica turistica, si fa sentire l’assenza del cruise control. Una scelta che si affianca alla mancanza del quick shifter e che denota la precisa intenzione di mantenere il costo di questa cruiser il più basso possibile. In generale, infatti, l’impressione è quella di un mezzo con pochi fronzoli ma molto attento alla sostanza. Poche cose, fatte bene, insomma. Una filosofia che trova qualche limite nella costruzione delle borse, dotate di un meccanismo di chiusura molto elementare (che tra l’altro necessita di un’apposita e separata chiave), e che - quantomeno nell’esemplare da noi provato - presentavano più di una sbavatura nelle finiture interne.

Quindi?
La Moto Morini Calibro Bagger è disponibile a un prezzo di 8.190 f.c., una misura che riteniamo corretta per il prodotto offerto e che segna una tendenza a una diversificazione, da parte di Morini, rispetto a quanto fatto dalle sue più dirette competitor, in termini di posizionamento negli ultimi anni. Lo sappiamo, Morini è parte di Zhongneng Vehicle Group e, in questo senso, risente di tutte le logiche di contenimento dei costi di produzione rese possibili dalla realizzazione dei suoi componenti in Cina. Ciononostante, la presentazione di modelli di grossa cubatura e l’intraprendenza mostrata nell’ultimo anno, con la presentazione di modelli decisamente al di sopra delle soglie d’attacco dei rispettivi segmenti, denota la volontà di Morini di ritagliare per sé uno spazio proprio che le consenta di prendere le distanze dagli altri prodotti low cost.
La Calibro Bagger ben rappresenta questa filosofia, pur se in un segmento in generale poco popolato. La Bagger è una moto fatta più che bene, con una sua personalità, in grado di distinguersi da quello che gli altri produttori hanno fatto o stanno facendo con le sue competitor. Estetica gradevole, guida piacevole, buona sostanza. È così che dovrebbe essere una cruiser di media cilindrata. È così che avrebbe dovuto farla Harley-Davidson. È così che l’hanno fatta in Moto Morini.