Moto Guzzi ha da poco passato il secolo di storia. Una storia di corse, innovazioni, leggende. Oggi è una storia italiana in un mondo sempre più vasto e difficile, dove le piccole produzioni si scontrano con le economie di scala. MV Agusta (come Audi che saluta Porsche al suo rientro alla 24 Ore di Le Mans), ha voluto rendere omaggio all’Aquila di Mandello con un post sui propri social, il modo più bello e nobile di farsi pubblicità: “In questi giorni Moto Guzzi celebra 100 anni di storia, un percorso che ci ha visto insieme protagonisti del motociclismo Italiano. Una passione e uno spirito di competizione che, il secolo scorso, hanno spinto i primi veri pionieri del mondo a due ruote a regalare al mondo questo senso di libertà. Vi auguriamo di mantenere il vostro desiderio di innovazione costante per altri cento anni, ai quali puntiamo a correre con voi”.
Un messaggio forte, semplice e diretto. Ne abbiamo parlato con Filippo Bassoni, Marketing Director di MV Agusta e Presidente di Deus ex Machina Italy.
Avete fatto gli auguri a Moto Guzzi per il loro centenario, un gesto d’altri tempi.
“Grazie. Ci rispettiamo, e sappiamo quanto sia difficile per aziende con la nostra dimensione e la nostra storia fare il meglio in un mercato così competitivo. Noi crediamo molto nel Made in Italy, è la base di tutto il nostro progetto. Abbiamo appena passato i 75 anni (nel 2020, ndr.) e nessuno dei nostri competitor ci ha fatto gli auguri, ma lo avremmo apprezzato. I cento poi sono un traguardo importante, meritavano assolutamente gli auguri. È venuto naturale ed è stata un’idea molto sentita da tutto il board”.
Siete tra i pochi in Italia ad avere una storia così lunga.
“Molti marchi purtroppo, anche con una bella storia, non ci sono più. Speriamo di vedere sempre delle realtà italiane attive e in forma, ecco.. Ed anche per noi il prossimo grande passo potrebbe essere proprio quello dei 100 anni. Mi fa piacere che sia stato apprezzato, anche dagli appassionati Guzzisti che hanno lasciato un commento. Non è una guerra, è una competizione. Come dare un cinque all’avversario”.
Come Coppi che passa la borraccia a Bartali.
“Esatto, certo. O come Valentino Rossi che va a fare i complimenti al giovane che l’ha superato, che l’ha messo dietro in una gara. Conosciamo i nostri valori e i valori degli altri brand, il Made in Italy in particolare per noi dovrebbe essere una sorta di famiglia”.
Cosa ha Moto Guzzi che invece a voi manca?
“Un museo, glielo invidio molto. Cosa che noi abbiamo, ma non di proprietà. Ci manca sempre di più e speriamo di averlo in futuro, Guzzi ha la propria storia all’interno dell’azienda. Noi purtroppo per varie vicissitudini abbiamo pochi pezzi storici, anche se alcuni li stiamo recuperando. Ad esempio di recente ho preso all’asta una moto del ’52, dovrebbe essere la prima usata da Mike Hailwood, la metteremo all’ingresso. Gli invidio molto il museo a Mandello del Lario ecco, ma speriamo di arrivarci”.
Alla presentazione del Team Forward della Moto2 si è parlato molto di un nuovo motore in fase avanzata di sviluppo.
“Si, stiamo facendo tantissime cose, non so neanche come il nostro Reparto CRC (Castiglioni Research Center, ndr.) riesca a stare dietro ai tanti progetto che abbiamo in ballo. Vedrete tante di novità nell’arco dell’anno”.