“Sono stato a saltare dentro il palazzo della Regione Lombardia, sia a saltare che a fare Mototerapia. Lo facciamo privatamente per i ragazzi”. Vanni Oddera, al telefono dopo l’ultimo evento a Milano, è semplicemente felice. Di quello che fa, di come viene riconosciuto il suo impegno, di avere un’idea diversa che funziona. Vive anche un po’ per gli altri Vanni, ma per loro fa semplicemente quello che gli riesce meglio: si lancia in volo, trick in aria, porta in giro i ragazzi disabili sulla moto. Coinvolge chiunque, non ci pensa un attimo.
“Oggi è stata una bomba, una bomba atomica - continua Vanni - Bellissimo, perché si è ritornati alla normalità. Abbiamo anche fatto i backflip sulla testa di Salvini, lo abbiamo fatto stare vicino all’atterraggio… È arrivato un’ora prima del previsto ed è andato via un’ora più tardi, alla fine è rimasto per più di tre ore. Ed è andato da tutti, da tutte le famiglie. C’era anche il Ministro per le Disabilità Erika Stefani, L’Assessore per la Disabilità e le Pari Opportunità Alessandra Locatelli, Letizia Moratti… C’erano anche Nicole Berlusconi, Maddalena Corvaglia, Lucilla Agosti, Fabio de Vivo e… DJ Ringo! Ormai in tanti stanno sostenendo la Mototerapia, è una cosa davvero bella. Mi seguono, guardano quello che faccio e mi sostengono. Quando li chiamo loro ci sono sempre".
Una giornata storica.
“Davvero… Poi però c’erano i protagonisti, più di 60 ragazzi con disabilità di tutti i tipi. E siamo riusciti a far vedere al Ministro che in moto ci possono andare tutti, è stato bello. Oltretutto lei, Erika Stefani, è motociclista. È stato proprio speciale, i bimbi e i ragazzi disabili hanno ritrovato la normalità e si sono sentiti liberi. Ed è stato incredibile veder piangere tutte queste persone. Erano emozionate, non l’avevano mai visto dal vivo. Grandi lacrime. Oggi con me a saltare c’erano Jannik Anzola e Massimo Bianconcini, poi a fare spettacolo a terra erano presenti Samuele Zuccali e Maurizio Pera Perin, che fa il backflip con il buggy. Un bel team. Finalmente abbiamo respirato aria fresca”.
Hai messo il pezzo di una poesia di Franco Arminio sulla tua moto: ‘Noi siamo quello che ci accade mentre veniamo morsi’.
“È la verità. Le persone possono fingere ed essere quello che non sono in qualunque situazione, tranne quando vengono morse. Lì esce il tuo vero io, in quel momento vanno tutti d’istinto, si riconoscono e diventano quello che sono. L’ho messo sulla moto perché la uso per lanciare messaggi”.
I ragazzi con te in moto vengono morsi?
“No, i ragazzi che salgono sulla mia moto sono persone genuine. La malattia gli ha distaccati molto dalle sovrastrutture. Sai, agli eventi diamo cappellini, magliette, cose simili. Il pubblico normale si accalca, si picchia. Con i ragazzi disabili è diverso, si aiutano. Se per sbaglio davo lo stesso cappellino due volte ad un ragazzo, lui lo dava a quello a fianco”.
Qualcuno che ti è rimasto addosso in questo periodo?
“Poco fa è venuta a trovarmi Chiara. È una ragazza che ha avuto un brutto tumore, ricoverata al Gaslini. È siciliana ed era tornata lì, poi è venuta a trovarmi. È stato bello perché lei è rinata con una sensibilità verso gli altri che è meravigliosa. Abbiamo passato due giorni pazzeschi qui a casa, lei è diventata Rock’n’Roll, ha voglia di fare festa… le è esplosa la voglia di vivere. E questa si, è una bella storia”.
Il prossimo sarà un evento il 28 maggio a Modena, poi il 5 di giugno a Genova. Nel frattempo continua la Mototerapia Take Away, un’idea nata con il lockdown che Vanni Oddera sta portando in giro con il suo team.