Libertà è una parola grande, gigantesca. Vasco Rossi l’ha cantata tanto, ci è passato sopra più volte e l’affronta anche adesso alla sua maniera, trovando una strada per farsi capire anche da chi è lontano. Per mettere tutto in un attimo.
Vasco parla così anche della moto, ricordandoci una cosa importantissima: la libertà è sempre quella di pensiero, l’idea di poter fare le cose. Anche di poterle dire, a volte. È per questo che le maxienduro sono le moto più vendute, sono dei sogni di libertà. Le guardiamo, sulle riviste prima e nei box poi, e immaginiamo di portarle nel deserto, nelle foreste, in posti lontani. Pazienza se poi la moto la usiamo per andare in ufficio o in autostrada, se c’è il tagliando da fare o gli automobilisti sempre più distratti. La parte migliore è sognare, trovarsi addosso un’idea che prima non c'era. Che prima non si poteva fare e adesso si.
“Dalle nostre parti si comincia ad andare in moto a 15 anni. Ci andavo, mi piaceva, la moto per noi è la libertà, capito? - Ha raccontato il cantante - Poter andare in giro, potersi muovere… Quando ci salgo su mi piace pensare che potrei andare fino al Polo Nord, poi magari faccio solo un giro intorno a casa. È uguale. Perché l’importante è avere la possibilità di fare… Non fare”.
È quello che ci manca di più in questo periodo: l’idea di un viaggio, di potercene andare. Magari anche per poco, il tempo di sentire il motore che suona e l’aria addosso. Se c’è l’idea di poterlo fare, tutto il resto diventa è più semplice.
“Dentro mi sento sempre libero, poi chiaramente devo per forza avere delle situazioni controllate, perché sono sempre un po’ blindato. Ma questo è il prezzo del successo, come si dice. Io sono contentissimo di pagarlo, anche perché non è che sto qui a lamentarmi. Però sai, la libertà è sempre quella del pensiero: poter volare, sognare. Io sono libero di volare, di sognare”.
La moto di certo aiuta.