Se siete iscritti a una delle pagine dedicate alle cafe racer, presenti su Facebook, lo sapete bene. Puntualmente qualcuno pubblica al suo interno l’annuncio di una moto in vendita, un vero gioiello secondo il suo proprietario, una boiata pazzesca per chiunque abbia un po’ di senno e un vaghissimo senso estetico.
D’altra parte la moda travolgente che ha colpito il settore custom, all’incirca una decina di anni fa, ha prodotto - già nel medio periodo, per il vero - anche questo risultato: secondo migliore tradizione populista, tutti sono convinti di saper fare tutto e, di conseguenza, di essere dei fantastici customizzatori dal talento inespresso. Poco importa se c’è gente che, con la perizia del più raffinato degli artigiani, lavora a queste cose da decenni, cercando di applicare gusto e buon senso, e usando la provocazione q.b. con la sapienza di chi maneggia gli strumenti del mestiere. Niente, siamo nel decennio dell’uno vale uno, no? E che ci vorrà mai a customizzare una moto?
Il risultato sono mezzi sfigurati, modelli con una storia, con una tradizione, pasticciati da chi, fino al giorno prima, nel migliore dei casi aveva montato uno scaffale in garage. Facile intuire come questa propensione alla bruttezza trovi la sua più fulgida espressione nel momento in cui, della fantastica idea di trasformare un mezzo in cafe racer, sia colpito chi abbia nella propria disponibilità il più tamarrato dei mezzi mai prodotti: lo Yamaha T-Max.
È così che, in un giovedì da terza ondata, i nostri occhi hanno iniziato a sanguinare alla vista di un mezzo in vendita all’interno del Marketplace di Facebook. “Yamaha T max 500 rivisto nella estetica e assetto versione special trasformato con particolari provenienti dall’America .stile Roland Sand ,da nota officina esperta della settore documenti in regola molto agile e divertente pubblicata su numerose riviste del settore eventuale permuta con vostre proposte” (i refusi sono dell’autore).
Stile Roland Sand (non Roland Sands) capito? “Minchia ma se l’ha fatto a’Rolansand perché non lo devo fare pure io?” deve essersi domandato qualcuno. Ma la lista di cose orripilanti su questo T-Max è così lunga che ci limiteremo a un elenco sintetico: pedane, colore pelle finta, applicazione pelle finta, strumentazioni, specchi, cavi ovunque, tabella portanumero, adesivo in simil carbonio sulla tabella porta numero, FARO ANTERIORE (per dio uccideteci), portatarga, luce posteriore.
Comprate il T-Max di Roland Sands su Wish e ve ne arriverà uno migliore. Quanto può costare farsi a prendere a sberle davanti al bar del paese (perché sul passo della Raticosa finisce proprio male invece)? Purtroppo non possiamo fornirvi questa informazione. Le trattative, infatti, secondo migliore tradizione, sono strettamente riservate.