“Subito dopo il diploma delle superiori mi sono trasferito negli Stati Uniti per fare il pilota. Non l’ho mai detto ai miei genitori, me l’avrebbero proibito. Poi ho capito di non avere talento per le corse, ma quel mondo mi affascinava ancora. Allora sono rimasto nell’ambiente e alla fine ho avuto un lavoro dalla migliore squadra del pianeta”.
Comincia così il racconto di Shiba, soprannome di Shibasaki Katsura, coordinatore dei ricambi per HRC in MotoGP. È la quarta puntata di Behind the Dream, una serie di Mauro Talamonti per il Team Repsol Honda cominciata con Marc Marquez e passata da Stefan Bradl e Motohiko Tono. Qualità altissima, storie eccezionali. E una grande capacità di farti entrare nella mente dei soggetti. Shiba vive le sue giornate all’interno del camion bianco di HRC, dove governa scatole, stipetti e casse. Per gli amanti del cinema giapponese è come l’uomo delle caldaie di Miyazaki. Preciso, attento e solitario, vede i turni di prove da un piccolo schermo all’interno del camion, ambiente piuttosto claustrofobico. Dentro è il suo regno. Da lì esce solo nei momenti di crisi, ovvero dopo una scivolata di uno dei due piloti: è lui che deve procurare ai meccanici tutti i ricambi nel minor tempo possibile mentre gli arrivano informazioni via radio. I ricambi li acquista, cataloga e conteggia.
“È uno dei componenti più importanti della squadra”, spiega Marc Marquez. “Perché nessuno lo sa? Perché sta in mezzo a due box, non dico per 24 ore ma almeno per 15 ore al giorno. È l’ultimo a lasciare il circuito ed il primo ad arrivare. Shiba-san fa un lavoro incredibile e ha una mentalità che mi fa dire ‘ma come ci riesce’?”. Shiba-san ha 52 anni e una dedizione al lavoro che è roba dell’altro mondo. Se la moto viene sistemata in quindici minuti dopo un volo nella ghiaia a duecento chilometri orari è anche merito suo. “Da motociclista, lavorare per Honda nel team della MotoGP è un sogno. Durante il weekend di gara il mercoledì ricevo i ricambi che ho chiesto dal Giappone. Apro le scatole, controllo le qualità, metto tutto a posto. Questa è la mia casa. Ho circa 1.600 componenti qui dentro, dai telai ai piccoli bulloni. Vorrei ricordarmi tutto ma è impossibile e non credo esista al mondo qualcuno capace di non sbagliare mai”.
Behind the Dream racconta quello che la televisione non può mostrare. E lo fa con l’occhio giusto, motivo per cui vi consigliamo di recuperare anche le altre tre puntate. Le trovate tutte su YouTube nel canale di HondaRacingHRC.