“Io stesso, in passato, ho forzato i tempi per tornare a correre prima della piena guarigione. I piloti sono così: vogliono correre. A ogni costo. Ma quello che è accaduto a Marc Marquez nel 2020 cambierà per sempre le cose” – ne è convinto Jorge Martin, esordiente in MotoGP in questo 2021 con Ducati Pramac. Il madrileno ha parlato della sua carriera, ma anche delle aspettative in questo primo anno nella classe regina, ma ha anche analizzato il contesto di un motorsport che sta cambiando radicalmente e in pochissimi anni. Fissando con l’infortunio di Marc Marquez una sorta di anno zero.
“Non ho idea di come stia Marc Marquez e se arriverà in tempo, ma è chiaro che un infortunio come il suo fa veramente paura – ha affermato il giovane pilota spagnolo – Posso solo augurargli di rimettersi in piena forma quanto prima. Il suo caso segnerà un prima e un dopo nel nostro sport, sia per i medici che per i piloti. I medici non trattano noi piloti come persone normali, perché vogliamo che sia così e abbiamo fretta di tornare, e a volte facciamo cose oltraggiose. Io stesso sono tornato in Moto3 cinque mesi dopo un'operazione e sono salito sul podio in Austria, ma d'ora in poi, su quello che è successo con Marquez, ci penseremo tutti di più per tornare”.
Jorge Martin in questi giorni s’è fatto vedere spesso in sella alla Ducati Panigale V4S ricevuta da Borgo Panigale dopo il suo ingaggio e si sta preparando al meglio per l’avvio della stagione. Soprattutto da un punto di vista fisico, con le MotoGP che, chiaramente, richiedono uno sforzo significativo rispetto alle Moto2 a cui era abituato. In questo percorso di crescita lo stanno aiutando anche alcuni colleghi e, su tutti, Maverick Vinales, con cui spesso si è allenato.
“Ho avuto modo di confrontarmi con altri piloti della MotoGP con moto normali e non mi sono sentito particolarmente al di sotto del loro livello – ha raccontato Martin – penso di avere le carte in regola per giocarmela al meglio e per fare bene. Non nascondo che il sogno, in questo 2021, è quello di essere il miglior rookie a fine stagione”. Ma di sogno ce ne è anche un altro: battere Joan Mir. I sue sono rivali sin da quando erano ragazzini e si sono sfidati più volte in pista. Poi Mir ha compiuto il grande salto, senza passare dai vertici della Moto2(solo un anno chiuso al sesto posto), mentre Jorge Martin ha seguito tutto il “percorso classico”. Ora, però, i due si incontreranno di nuovo, con Mir che nel frattempo si è messo in tasca un mondiale. “Quello che desidero di più incontrare in pista, e quello che voglio di più battere, è Mir – ha detto Martin senza girarci intorno - Dico questo perché siamo rivali da quando eravamo piccoli. Abbiamo già lottato insieme per un titolo nella Rookies Cup. Poi, quando era il campione della Moto3, avevo la velocità, ho tirato fuori la testa e ho fatto nove pole quell'anno. Non vedo l'ora di combattere ancora con lui, finalmente in MotoGP”.
Nessun timore reverenziale, quindi, e nessuna emozione particolare. Quella, piuttosto, riguarderà l’incontro, e magari anche la bagarre, con un altro grande campione del motociclismo. “Se penso che avrò vicino in griglia un certo Valentino Rossi l’entusiasmo mi sale alle stelle – ha infatti concluso il giovane pilota di Ducati Pramac –E’ una emozione grandissima pensare che sarò in gara con lui, perché era il mio idolo da bambino. Ho una foto di lui quando ero piccolo in cui mi tocca la testa. Non mi sono lavato la testa per una settimana intera! E ora ci incontreremo sulla griglia della MotoGP, lui a 42 anni e io a 22. Potrebbe benissimo essere mio padre. Non è veloce come prima, ma è ancora lì, ed è invidiabile quello che riesce a fare ancora”.