A Assen la Yamaha si presenterà con nuovi colori, ma la rivoluzione che serve è nel cuore di un progetto. E’ la sentenza senza appello emessa dal Mugello, con la squadra di Iwata che dopo le tre pole conquistate da Fabio Quartararo e qualche risultato più che buono aveva creduto di essere sulla strada giusta. E invece no! Perché è andato tutto storto, perché i problemi sembrano non finire mai e perché pure la pazienza sta per finire. Se a questo aggiungiamo le condizioni fisiche di un Alex Rins che per la prima volta ha anche ammesso di aver corso metà gara senza forze e con il corpo che chiedeva di tornare al box a ogni curva (pur ribadendo di essere in forma e ben allenato), allora diventa facile capire che Pecco Bagnaia al Mugello non è stato primo neanche nella speciale classifica della disperazione. Perché c’è stato chi, appunto, è messo decisamente peggio.

“In tutto il fine settimana del GP d’Italia mi sono trovato bene solo e esclusivamente nel time attack – ha detto Quartararo – No, la spalla c’entra poco o niente, il problema è stato il feeling pessimo”. Nella sala stampa del Mugello, il francese è bianco in viso, palesemente amareggiato e sarcastico in maniera quasi preoccupante (per Yamaha). “Che vi devo dire? – ha affermato guardando i giornalisti che si preparavano a mettergli i registratori sul tavolo - E’ stato un disastro”. Il commento è quello di un pilota che ha piena consapevolezza di poter lottare davanti e senza timori reverenziali nei confronti di nessuno, ma che si ritrova sopra una moto che ha comportamenti troppo altalenanti per poter pensare di fare bene davvero. Questa volta, ad esempio, il problema è stato il chattering.
“Tra l’altro – ha aggiunto il francese – la mia M1 sembrava pesantissima e poco reattiva nella risposta: dobbiamo assolutamente capire cosa non ha funzionato per non vivere un altro weekend come questo. Sono deluso perché pensavo che qui al Mugello si potesse fare bene e invece si è rivelato un completo disastro. Già nella Sprint del sabato avevo notato un calo repentino della gomma, ma oggi è stato ancora più importante e con la mancanza di grip dovuta all'usura eccessiva sembrava quasi impossibile cambiare direzione velocemente, rendendo il tutto ancora più difficile dal punto di vista fisico. E' vero che ho fatto tre pole position, ma la realtà è questa: fare un giro veloce è il mio punto forza, però in gara non basta e lo dimostrano anche le altre Yamaha. Siamo ancora molto lontani dal top, siamo veloci solo quando le condizioni sono perfette”.

Sembra, in effetti, di sentir parlare Pecco Bagnaia, solo che per Fabio Quartararo e i piloti Yamaha i problemi non sono quasi mai per salire o no sul podio, ma anche solo per pensare di stare un po’ più vicini ai primi. “Oggi dietro alle Yamaha – ha concluso Quartararo – sono arrivati solo un rookie e due collaudatori: dimostra che siamo davvero molto lontani. La cosa bizzarra è che il miglior feeling di questo weekend l'ho provato venerdì mattina nelle FP1. Arrivato a questo punto della stagione non mi aspettavo di fare delle pole position, ma nemmeno di vivere tutte queste difficoltà, soprattutto su una pista in cui in passato ho sempre ottenuto bei risultati”.
Chi, invece, di ricordi belli al Mugello ne ha di meno (visto che qui ha rimediato il bruttissimo infortunio che ancora lo condiziona) è Alex Rins, che nel GP d’Italia s’è ritrovato a fare i conti con noie fisiche preoccupanti. E che non aiutano di certo nelle decisioni sul futuro, visto che lo spagnolo ha sì un contratto con Yamaha anche per il 2026, ma è considerato comunque tra i piloti a rischio partenza. “Io fisicamente sto al 100% - ha ribadito Rins – Mi alleno bene e sento che ogni volta faccio uno step in più, ma ci vorrebbe qualche risultato anche per sentire un ulteriore slancio da un punto di vista mentale, invece c’è sempre qualcosa che va storto. Sì, qui al Mugello ho sofferto anche fisicamente, ma non dipende da me. Quando ci sono condizioni dell’asfalto così e il grip è quello di oggi, la nostra moto diventa molto fisica. Devi guidarla di forza e si fa tantissima fatica, tanto che oggi da metà gara in poi la mia gamba, il mio braccio e in generale tutta la parte destra del mio corpo non ne poteva più. Ho fatto davvero tanta fatica a finire la gara”.
