“Sinceramente non ci ho capito molto, mi pare di aver latto che Marc dovrà scontare la sanzione quando rientrerà” – Fabio Quartararo se la gioca così quando, nella sala stampa di Termas de Rio Hondo, gli chiedono cosa ne pensa del pasticcio combinato dai commissari FIM sulla sanzione a Marc Marquez e sul ricorso presentato dalla Honda. L’ex campione del mondo francese preferisce non entrare in una questione che ormai s’è fatta fin troppo cavillosa, ma sceglie, piuttosto, di essere molto critico nei confronti della FIM.
Il motivo? Nel primo GP della stagione non c’è stato lo stesso trattamento per tutti, nonostante nell’incontro del pre gara con i piloti i commissari fossero stati molto chiari. “Abbiamo fatto un breafing in cui abbiamo parlato solo di come comportarsi con questo nuovo format e delle regole di cui tenere conto per non andare incontro a penalità – spiega il pilota del Team Monster Energy Yamaha - Joan Mir ha avuto la sanzione, che vedo meritata per la manovra fatta su di me, anche Marc Márquez, per la manovra fatta su Martin e Oliveira, ma perché Luca Marini non l'ha avuta per la manovra su Enea Bastianini?”
Una domanda, quella di Fabio Quartararo, che è certamente sibillina, ma che, al di là dei nomi fatti, esprime una preoccupazione che è del francese come di tutti gli altri piloti. Il dubbio, infatti, è che chi è chiamato a giudicare possa ritrovarsi a farlo usando misure diverse, con il rischio di falsare anche un mondiale che invece si annuncia molto livellato. “Nel 'breafing è stato detto molto chiaramente che se cadi e trascini un altro pilota c’è una doppia penalità sul giro lungo. Alla fine quello che ha fatto Marc, almeno nel risultato di provocare la caduta di un altro pilota, è uguale a quello che ha fatto Marini. Dobbiamo parlare molto chiaramente di quali sono le sanzioni quando fai una cosa del genere. I commissari facciano il loro lavoro , alla fine è l'unica cosa che devono fare e devono farla bene".
Ognuno il suo mestiere, quindi, con Fabio Quartararo che, in quanto pilota, è della sua moto e della prossima gara che vuole parlare. Spiegando che in Portogallo non è andato tutto così male come è sembrato e che, comunque, ha piena fiducia in Yamaha. “Abbiamo un grande potenziale per guidare forte, ma quando arriva il momento di lottare è dura per noi. Non so spiegare quale sia non il problema, ma l’origine del problema che mi impedisce di mostrare tutto il potenziale che ha la moto: è quello che stiamo tutti cercando di capire. Però è vero che, con quel poco che abbiamo cambiato sulla moto, siamo migliorati molto. Il problema è chiaro: non riusciamo a fare un buon giro di qualifica e non sappiamo perché. A Portimao il ritmo è stato buono, ma partivamo già dietro in griglia. Non ho fatto i migliori primi giri, stavo cercando di rimontare, ma era impossibile. Dobbiamo fare qualcosa per riuscire a partire più avanti e non ritrovarci nel gruppo”.