Non è arrabbiato, ma gli girano. Pecco Bagnaia l’ha detto chiaramente nel media scrum di Silverstone, raccontando non solo della caduta alla quattro che gli è costata “bottino zero” nella Sprint di oggi. “Domani sorpasserò in quella curva? No, no, domani la faccio piano, anche perché farla piano significa farla comunque molto forte – ha spiegato – In ogni turno mi sono trovato benissimo in quella curva, perché mi riusciva davvero bene, ma oggi ho commesso un errore. Ho già chiesto scusa alla squadra”. Quasi un eccesso di fiducia, quindi, per un Pecco che ha avuto un ottimo spunto in partenza, ma poi s’è ritrovato a fare i conti con l’abbassatore che non si sganciava.
“Ho avuto difficoltà per un paio di curve e mi sono ritrovato quarto. Facevo fatica – ha raccontato ancora – poi però ho ritrovato il feeling e in un giro e mezzo ero di nuovo sotto a Aleix. Forse anche per via delle gomme. Sono uscito molto forte alla Tre, ma poi alla Quattro l’ho stesa. Non so se avrei ripreso Martin e Bastianini, ma credo che Aleix fosse alla mia portata. Peccato per l’errore. Mi girano e mi girano anche tanto, però sappiamo quello che è successo e quindi non dobbiamo andare a trovare una causa, ma limitarci a non farlo di nuovo. La gara lunga sarà comunque tutta un’altra cosa”.
Poche parole, quindi, per liquidare i commenti alla Sprint, prima di tornare su un argomento già toccato ai microfoni di Sky e che riguarda le qualifiche. Bagnaia non fa esplicitamente il nome del suo futuro compagno di squadra Marc Marquez, ma va comunque giù durissimo, più in generale, verso tutti quei piloti che in qualifica cercano di sfruttare la scia di quelli più veloci. “Siamo i migliori piloti del mondo e credo che tutti siamo arrivati lì perché sappiamo fare le cose da soli, quindi non capisco proprio che bisogno c’è di accodarsi a qualcun altro – ha tuonato – Non è un bello spettacolo e poi non dobbiamo lamentarci se in Moto3 fanno lo stesso perché l’esempio lo diamo noi con la MotoGP. Credo che le cose debbano cambiare, mettere più attenzioni sulle cose importanti sarebbe giusto e magari contestualmente metterne di meno sulle cose stupide. Sarebbe molto bello fare la Superpole, ma sappiamo che non ci sono i presupposti e che al momento questa ipotesi è impossibile. Si potrebbe mettere un tempo limite settore per settore: potrebbe servire. Mi dispiace perché ultimamente tutte le qualifiche vengono in qualche modo rovinate da questi atteggiamenti. Io oggi sono uscito trenta secondi dietro a Martin, che era l’ultimo, ma in mezzo giro ne avevo comunque tanti dietro. Non è bello trovare dodici piloti che vanno piano in mezzo alla pista: è anche pericoloso e non serve a niente”.
A rovinare la qualifica di Pecco, però, non sono stati i “cercatori di scia”, ma altro. “Devo essere sincero –ha spiegato – non so se avrei fatto un tempo migliore di quello di Aleix perché è andato veramente forte e quindi forse non sarebbe stata pole per me. Però sì, ho avuto un problema con l’adesivo del casco che ha disturbato la qualifica, però in sei anni non era mai successa una cosa del genere e ci sta. Tanto lo sappiamo che è così: non succede mai niente e succede quella volta che non dovrebbe. Anche venerdì ho avuto un problema con la tuta, perché non l’avevo chiusa bene. Sono cose che capitano”.