Cattivissimo sul polso destro, pulitissimo sulle traiettorie: praticamente imprendibile. Enea Bastianini s'è imposto di prepotenza nella Sprint di Silverstone nonostante una partenza non proprio felicissima e un Jorge Martin che sembrava intenzionato a mettersi nel sacco tutto il cucuzzaro. Il pilota romagnolo del Team Lenovo Ducati, sempre perfetto nella gestione delle gomme, è riuscito a trovare la seconda posizione dopo la seconda curva, mettendo il suo anteriore dietro a Jorge Martin e replicandone i tempi giro su giro. Fino al momento di sferrare il primo attacco, non andato a buon fine, e poi replicando qualche curva dopo. Con questa vittoria, Bastianini ritrova il terzo posto in classifica generale e paradossalmente contiene pure i danni di Pecco Bagnaia, caduto mentre si trovava in quarta posizione e cercava di spingere su tempi decisamente bassi nel tentativo di andare a prendere Aleix Espargarò. Proprio il pilota spagnolo dell'Aprilia ha completato il podio di giornata.
"in questa Sprint ho fatto tutto quello che potevo, ma Bastianini e Martin sono stati imprendibili - ha ammesso il pilota dell'Aprilia - Spero, domani, di poter fare megio, magari con la gomma media". Se espargarò confida nelle gomme, Jorge Martin se la prende con la qualifica: "Partire dalla seconda fila non è stato semplice, ma già alla seconda curva ero davanti - ha spiegato - la verità è che Bastianini oggi è stato superbo e alla fine ho anche smesso di provare a riprenderlo per portare a casa i punti senza rischiare troppo". A confermare l stato di grazia è stato anche l'italiano, che ha ammesso di aver sentito la vittoria sin da ieri: "Stavo bene e avevo la sensazione che avrei potuto vincere - ha confermato Bastianini - oggi non ho sbagliato niente".
Dichiarazioni dei piloti del podio a parte, nella Sprint di Silverstone ci sono state anche ben quattro cadute da raccontare. La prima, bruttissima e al primo giro, ha coinvolto Franco Morbidelli e Marco Bezzecchi. L'italobrasiliano del Team Pramac ha letteralmente perso il controllo della sua Desmosedici subito dopo la partenza e con la moto impazzita ha colpito la Ducati numero 72 del Team Pertamina Enduro VR46. Entrambi sono rimasti a terra, feriti agli arti inferiori, ma mentre Morbidelli s'è ripreso quasi subito, Bezzecchi è stato costretto al passaggio al centro medico. Fratture escluse, ma gran dolore al dorso del piede e gara lunga di domani a rischio, con Uccio che sulla questione ha tagliato corto: "Il Bez è un bell'animale e è abituato a soffrire. Se lamenta tutto quel dolore è perchè gli fa male davvero e sono un po' preoccupato".
Nessuna conseguenza fisica, invece, per gli altri due caduti illustri di giornata: Pecco Bagnaia e Marc Marquez. Per loro, semmai, le conseguenze hanno riguardato la classifica generale. Come già detto, Pecco era in pieno recupero sul gruppetto di testa e è stato "fregato" dalla classica chiusura di anteriore, ritrovandosi ancora in testa ma con Martin a un solo punto. Stessa situazione per Marc Marquez, che però in quel momento non era in lotta e non stava girando su tempi particolarmente bassi. L'otto volte campione del mondo, che ora è quarto scavalcato da Bastianini, ha anche provato uno dei suoi classici salvataggi, ma questa volta senza alcuna fortuna, senza poi riuscire a ripartire a causa della ghiaia su cui affondava la sua Desmosedici.
E' stata, comunque, una Sprint ricca di colpi di scena e momenti di autentica adrenalina, con Pedro Acosta che ha pure rifilato la sportellata del secolo a Brad Binder in una fase della gara di bagarre piena (prima ancora della caduta di marc Marquez). Il giovane pilota spagnolo della GasGas, rimasto senza appendici aerodinamiche sulla sua RC-16, ha chiuso quinto dietro proprio a Brad Binder. Sesta piazza per Alex Marquez, con l'unica Desmosedici del Team Gresini a traguardo, davanti a Jack Miller con l'altra KTM ufficiale e a Maverick Vinales con l'altra Aprilia factory. Deve accontentarsi della nona piazza, a causa di un long lap penalty "che ha rovinato tutto", Fabio Di Giannantonio, con l'altra Ducati del Team Pertamina Enduro VR46, davanti a Miguel Oliveira.
Per quanto riguarda la seconda metà della classifica, Fabio Quartararo salva il salvabile e si conferma (come da tradizione) il migliore tra quelli che guidano una moto giapponese, lasciandosi alle spalle anche l'Aprilia di Raul Fernandez (alla prima con la RS-GP24) e la GasGas di Augusto Fernandez. Johann Zarco, 14esimo, apre invece la coda dei piloti Honda davanti a Luca Marini, Joan Mir e Takaaki Nakagami. ultimo la wildcard Yamaha, Remy Gardner, mentre è da ricordare che Alex Rins ha scelto di non partire a causa del dolore dovuto all'infortunio rimediato a Assen.