Un premio in denaro pur avendo perso? Passano le ore, addirittura i giorni, ma l’incontro di boxe agli ottavi di finali (pesi welter) delle Olimpiadi tra l’azzurra Angela Carini e l’algerina Imane Khelif continua a far discutere, e non poco. Adesso si parla addirittura di soldi per l’atleta azzurra nonostante la sua sconfitta, mentre la presenza della pugile africana (o del pugile africano?) ai giochi olimpici di Parigi ha innescato molte controversie, soprattutto sulla questione del sesso e il dubbio sui suoi cromosomi. E la domanda è sempre la solita: poteva partecipare alla competizione insieme alle altre atlete femminili? Beh, sicuramente questa volta era autorizzata; cosa che non era successa, per esempio, agli scorsi Campionati del mondo 2023, quando è stata esclusa, insieme alla taiwanese Lin Yu-ting, “per non aver rispettato le regole di ammissibilità Iba (International Boxing Association, ndr) che impediscono agli atleti con cromosomi maschili XY di competere nelle gare femminili” (fonte Reuters). Per questi giochi olimpici, invece, non c’è stata alcuna esclusione, sintomo che qualcosa nella gestione del torneo sembra essere cambiato. E in questo c’entra sia l’Iba, che ora vuole premiare la Carini, che il Comitato olimpico (Cio), ma anche i russi…
Nello specifico, il Cio lo scorso anno ha revocato all’Iba il riconoscimento internazionale, privandolo dello status di organo di governo della boxe “per questioni di governance – secondo quanto riportato da Reuters –, e ha assunto direttamente la gestione della competizione di pugilato di Parigi 2024”. Le vere motivazioni che hanno portato a questo divorzio, però, sembrerebbero essere alcuni possibili problemi legati a dei finanziamenti illeciti (e corruzione) dell’Iba, e una sua presunta stretta vicinanza alla Russia di Vladimir Putin. Eppure, nonostante questo allontanamento, adesso la federazione mondiale di pugilato, ha rivelato sempre l’agenzia di stampa anglosassone, assegnerà un premio in denaro di cinquanta mila dollari alla Carini, più altri venticinque mila alla federazione italiana e altrettanti al suo allenatore. La motivazione è semplice: “Non capisco perché abbiano ucciso la boxe femminile – ha dichiarato il presidente dell’Iba Umar Kremlev –. Solo gli atleti idonei dovrebbero competere sul ring per motivi di sicurezza. Non riuscivo a guardare le sue lacrime (quelle della pugile italiana, ndr)”. Ora la Khelif, sui cui cromosomi non è stata fatta ancora chiarezza, affronterà l’ungherese Luca Anna Hamori nel prossimo incontro. Secondo le ultime discrezioni Angela Carini “non accetterà quel premio in denaro” (fonte Corriere della Sera); negate anche le voci riguardo al presunto ritiro dell’atleta azzurrra, voci definite “fake news” dalla Federazione pugilistica italiana.