Era il 26 ottobre 2022 quando, attraverso i propri canali, Audi annunciava l’entrata in campo in Formula Uno al fianco del team Sauber, divenuto poi Stake F1 Team Kick, in un’operazione che progressivamente avrebbe visto lo storico marchio tedesco assumere il controllo totale del team con sede a Hinwil. A seguito dell’annuncio, viene poi ufficializzato anche il passaggio in Audi di Andreas Seidl, con il ruolo di Ceo e quello di Oliver Hoffman come Managing Director: un duo, questo, che avrebbe dovuto occuparsi del passaggio di consegne di Sauber nei confronti di Audi così come del reclutamento di figure chiave per il progetto, sia sul fronte tecnici che su quello piloti, con il solo obiettivo di rafforzare l’organico già presente ad Hinwil, fondando così le basi per l’ambizioso progetto Audi che, nel frattempo, acquisiva anche la totalità delle quote Sauber. Un compito certamente non semplice, viste le prestazioni e l’appetibilità del team che nel frattempo naviga nella parte bassa della classifica mondiale: nonostante ciò, un primo passo viene fatto con l’ufficializzazione di Nico Hulkenberg come pilota titolare a partire dal 2025, un nome importante, spesso sottovalutato, che però grazie alla sua grande esperienza, tanto potrà offrire in vista dell’esordio in pista, formando così anche un binomio tutto tedesco. Poi però, lo stallo: una campagna acquisti che stenta a decollare, risultata nel licenziamento sia di Seidl che di Hoffman, sostituiti da Mattia Binotto in qualità di direttore operativo e tecnico.
L’ingegnere italiano, infatti, dopo un periodo lontano dalle corse e nonostante tutti i rumours che lo vedevano legato ad Alpine, è stato scelto da Audi come nuova figura di riferimento per il programma, con l’obiettivo di superare l’empasse iniziale che certamente non ha portato ai risultati sperati. A seguito della firma di Hulkenberg, è noto a tutti come nella lista dei desideri Audi, tra i primi nomi, figurasse quello di Carlos Sainz e in tal senso, l’assunzione del tecnico italiano, che aveva scelto proprio Sainz ai tempi della Ferrari, sembrava poter essere la chiave di volta per una trattativa entrata ormai in stallo. Nonostante ciò, ad oggi, Audi ha dovuto incassare anche il no di Carlos, il quale ha scelto Williams per il proprio futuro.
Uno scenario inaspettato, specialmente se si considera l’immenso budget con cui Audi è entrata nel mercato, sia piloti che tecnici. Il no di Sainz d’altro canto non è stato l’unico da accettare: stando alle indiscrezioni delle ultime settimane, il management dei quattro anelli ha ricevuto una risposta negativa anche da parte di Red Bull, sia per Yuki Tsunoda che per Liam Lawson, due nomi che, seppur meno gettonati rispetto allo spagnolo, avrebbero certamente fatto comodo. Dunque, a conti fatti, all’alba della pausa estiva le opzioni sul mercato piloti sono due: la prima è la permanenza di Valtteri Bottas, un profilo inizialmente dato per partente a causa delle prestazioni non sempre idilliache e fortemente altalenanti da quando ha abbracciato il progetto Sauber; la seconda, più ardua, implicherebbe il prestito da parte di McLaren del giovane Gabriel Bortoleto, campione all’esordio in Formula 3 lo scorso anno e attualmente secondo nella classifica di formula 2, il quale vedrebbe certamente l’operazione di buon occhio, in quanto un suo approdo nel team inglese, nel prossimo futuro, sembrerebbe quasi impossibile, a meno che non ci siano grandi ribaltoni nella coppia Norris-Piastri.
Quanto invece al lato tecnico e manageriale, oltre alla partnership siglata con Castrol e Bp per la fornitura esclusiva del carburante a partire dal 2026 e gli arrivi di Stefan Strähnz e Stefano Sordo in qualità di “performance director”, il colpo certamente più importante è l’arrivo, direttamente da Red Bull, dove svolgeva il ruolo di direttore sportivo, di Jonathan Wheatley nel ruolo di team principal. Infine, un altro nome caldo parrebbe essere quello di Walter Citterio, ex ingegnere Ferrari che dovrebbe ricoprire il ruolo di capo dello staff motori. Ciò che è certo però, è l’inizio in salita di Audi in Formula Uno: tra incertezze, mosse a posteriori sbagliate e una programmazione dei competitor già definita con largo anticipo, la strada verso il successo per la casa con sede a Ingolstadt è ancora tanto lontana.