Di recente Lando Norris mostra a stento gli occhi sorridenti di sempre. Gira per il paddock con lo sguardo cupo e il capo chino, un’espressione che a tutti sa di rammarico e che per niente al mondo pensa di dover cambiare. L’esigenza di far vedere che lui non perde tempo a mostrare un sorriso in pista come fa qualcun altro lo rende decisamente troppo duro con se stesso. Per provare a mantenere quella concentrazione e per tenere alto il suo nome, che di recente si è accostato a quello di “stella nascente” o “l’unico che può battere Max Verstappen oggi”, sta iniziando a trasformare quella determinazione che lui dichiara in ogni conferenza stampa, a ogni nuovo video sui social a fine gara, in una frustrazione costante che gli sta sortendo l’effetto contrario. Perché la macchina c’è, ma i risultati tardano ad arrivare.
È normale che per un ragazzo di venticinque anni il successo della prima vittoria, dopo una serie di podi consistenti ma non troppo, gli abbia giocato lo scherzo di montarsi un po’ la testa. Forse le tante pacche sulle spalle e i complimenti, dopo tutti gli anni a piangersi un po’ addosso, hanno riempito Norris di una presunzione che non è un’ottima arma nella Formula 1, dove tutto andrebbe fatto in maniera metodica, moderata, combattiva ma abbastanza pacata per evitare i danni di una crisi, la stessa che oggi sta affrontando. In questo 2024 si è visto come la categoria regina sia in un momento altalenante, che vede come vincitori delle gare più piloti e non più il solito Verstappen, che nel 2023 faceva pensare addirittura che fosse inutile mettersi a correre, perché era impossibile batterlo. Con due piloti Ferrari, due piloti McLaren e una tripla vittoria Mercedes, la consapevolezza di poter vincere ancora si fa sempre più forte in Lando ma i massimi livelli, da dover coltivare costantemente, si fanno sempre più difficili da raggiungere. Il numero 4, ora che si è reso conto che la fama di pilota sul quale la McLaren ha inizialmente puntato potrebbe davvero vacillare, deve vedersela anche con la competitività di altre scuderie che senza dubbio stanno facendo un ottimo lavoro.
Dopo la vittoria di Miami sembrava essersi stabilizzato e caricato di meraviglia, eppure di errori inaccettabili ne sono capitati e probabilmente ne capiteranno ancora se l’impatto negativo di ogni sconfitta non smetta di influire sulla sua prestazione. Tutte le delusioni minano continuamente la sua fiducia, in un veloce vacillare che va avanti dall’ultimo Gran Premio d’Austria. La Red Bull Ring non ha favorito Lando Norris, che ha resistito in un’incredibile performance che lo spacciava per vincitore ma che non l’ha fatto arrivare al traguardo. L’incidente con Max sul finale della gara, dopo aver compreso quanto competitiva fosse quella McLaren, è stato devastante per lui. Nonostante pubblicamente cerchi di nasconderlo, consolandosi con la buona riuscita del suo team che è riuscito a superare Ferrari, piazzandosi motivatamente alle spalle della Red Bull, la consapevolezza delle proprie capacità e delle aspettative di tutti, oltre che del suo team, è un’arma a doppio taglio che da incentivo diventa avvilimento.
Il segnale d’allarme è stata la performance in Ungheria, ma ancor di più l’ultima gara di Spa. Le Ardenne hanno registrato un team papaya che al pari della Rossa sembra avere oggi piloti a due estremi differenti. Nelle ultime gare le partenze di Lando non sono state delle migliori, facendosi mangiare spesso posizioni dagli avversari. In Belgio, dove Norris partiva dalla seconda fila, la manovra discutibile in curva 1 non l’ha di certo aiutato, portandosi fuori pista da solo e facendosi superare dal suo compagno di squadra. Piastri a differenza sua ha solidamente dimostrato che il suo secondo anno in Formula 1 è ancora tutto da costruire e Norris è ancora più scontento nell’aver dovuto ammettere di aver fatto fatica a tenere il passo. Questa disparità nella line-up ha evidenziato non solo problemi tecnici, ma anche un evidente calo di energia. Che Lando abbia bisogno di riposo? O il fatto che lui sia cosciente che chiunque attualmente possa vincere con una buona strategia e una partenza perfetta sta davvero distruggendo tutte le sue convinzioni? Sicuramente essersi visto soltanto secondo a Verstappen per un po’ lo ha stimolato a dare sempre più, un di più che però si sta trasformando in autodistruzione. La svolta nel suo atteggiamento è un circolo vizioso in cui incappa soprattutto vedendo che alcune strategie McLaren non sono sempre impeccabili, ma soprattutto considerando che Oscar sembra davvero essere il più consistente tra i due. Probabilmente passa la notte a chiedersi perché e la lotta interna con sé stesso non aiuta di certo a eliminare la pressione di dover dimostrare continuamente il proprio valore.
Forse è arrivato il momento per Norris di prendersi davvero una pausa. Allontanarsi temporaneamente dalla pista potrebbe aiutarlo a ritrovare la serenità e la concentrazione ed è tipico per il mondo delle corse dover tirare un respiro profondo per riflettere meglio su quello che sta succedendo. Sicuramente non correrà il rischio di essere sull’orlo del precipizio come Sergio Perez, ma per evitarlo deve riuscire a ragionare lucidamente, cosa che probabilmente non sta facendo, eludendo qualsiasi sua potenzialità. La stagione è ancora lunga e Norris ha tutte le carte in regola per risalire la china, magari le vacanze in Spagna che ha annunciato gli serviranno un po’ per rivederlo in Olanda più in forma che mai.